Roma, 3 lug. (AdnKronos Salute) - Mancano due mesi al test d'ingresso a numero chiuso per le facoltà di Medicina, in programma l'8 settembre, che vedrà come ogni anno decine di migliaia di ragazzi (erano oltre 64 mila lo scorso anno) contendersi a colpi di quiz i posti i disponibili. Quest'anno dovrebbero essere 9.146 come annunciato giorni fa dalla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), ma si aspetta a giorni il bando del Miur. Per l'esercito di candidati che sognano di indossare il camice bianco scatta il conto alla rovescia,"ma circa due su tre non hanno idee chiare sulla professione, su quanto è faticoso il percorso accademico e la specializzazione. Insomma, non conoscono bene cosa vuole dire oggi fare il medico e i sacrifici che comporta". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute è Andrea Lenzi, presidente del Cun, il Consiglio universitario nazionale, che fa il punto in vista della prova.
"Un numero giusto di iscritti ai testi, anche in base al numero di posti programmato - ricorda Lenzi - sarebbe 30a mila, mentre l'Italia è l'unico Paese in Ue dove ci provano anche in 80 mila. Un dato che dovrebbe far riflettere chi agita la bandiera dell'accesso libero a Medicina". La fase di orientamento "durante l'ultimo anno della scuola superiore è fondamentale - puntualizza l'esperto - Ecco perché serve un test psicoattitudinale come quello che abbiamo elaborato come Conferenza dei Presidi dei Corsi di laurea in Medicina e che il ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca dovrebbe far proprio con alcuni aggiornamenti e presto mettere online". Della fase di orientamento nelle scuole e nelle università, con appunto un test autovalutativo, aveva parlato il ministro Stefania Giannini in una audizione al Senato dell'aprile scorso.
Su questo fronte molte università sono partite offrendo corsi di orientamento ai ragazzi, "ma non sempre gratuiti - avverte Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell'Udu, l'Unione degli universitari - come accade alla Sun di Napoli e a Catania. A livello nazionale sono partiti o stanno partendo circa 15-20 atenei che offrono corsi per prepararsi al test di Medicina. Ma è un'azione lasciata ai singoli atenei, senza una regia e un coordinamento come invece dovrebbe fare il Miur".
Il fascino del camice bianco continua a sedurre l'immaginario di tanti ragazzi freschi di diploma. Basta ricordare il grande successo di molte serie televisive con protagonisti chirurghi e specializzandi, da 'E.R. a 'Doctor House' o 'Grace Anatomy'. "Ci sono tanti giovani che hanno il 'fuoco sacro' per la medicina, sono davvero nati per questo mestiere e arrivano fino in fondo - riflette Lenzi - C'è poi anche un altro dato: chi si laurea in Medicina e si specializza non rimane disoccupato, anche se stanno aumentando i colleghi sottoccupati che devono arrangiarsi in attesa di trovare lo sbocco desiderato.
Abbiamo una delle percentuali più alte di iscritti che finisce il percorso accademico".
"E' vero che in Italia provano il test in media 60-70 mila studenti - osserva Scuccimarra - ma la stragrande maggioranza, pur non superando lo sbarramento, è assorbita dal sistema. C'è chi prova per la prima volta, ma anche chi è già iscritto ad altri corsi, sopratutto dell'area biomedica, e sogna Medicina. Oggi il problema, che abbiamo denunciato, è la riduzione del numero di posti disponibili come sembra paventato: frutto di una scelta arbitraria e fortemente influenzata da interessi particolari".
A brevissimo il ministero dovrebbe pubblicare il bando per i posti disponibili per la prova 2015-2016, che deve essere pronto almeno 60 giorni prima della prova prevista appunto per l'8 settembre. Il ministro Giannini aveva ipotizzato una rimodulazione del contenuto dei quiz, che rimane comunque configurato sempre con 60 domande a risposta multipla da svolgere in 100 minuti.