Roma, 5 giu. (AdnKronos Salute) - Il Consiglio di Stato dà ragione ai giovani medici che si erano sentiti penalizzati dalle prove invertite nell'ultimo concorso per l'accesso alle specializzazioni in medicina. Dopo l'udienza di ieri, la sesta sezione ha oggi pubblicato una serie di ordinanze che consentono l'ingresso in sovrannumero, negli ospedali e nei reparti, di una prima decina di camici bianchi che avevano presentato ricorso.
A promuovere l'azione legale era stata la Fp Cgil medici, con il patrocinio degli avvocati Michele Bonetti, Santi Delia e Umberto Cantelli, contro le "gravi irregolarità del noto concorso delle specializzazioni mediche, in cui avevano invertito le prove dei test e in cui il ministro dell'Università Giannini aveva inizialmente annullato il concorso, salvo poi tornare indietro sui suoi passi".
"E' una vittoria di enorme significato, non solo giuridico - commentano i legali Bonetti e Delia - Il Consiglio di Stato, dopo la vicenda della mancata immatricolazione dei cosiddetti 300 'Spartani', per volontà del Miur di riportare la causa dinanzi al Tar, ha avanzato un'innovativa presa di posizione per risolvere la questione: l'ingresso sovrannumerario dei medici ricorrenti, di cui vi è carenza nei reparti, ma senza la corresponsione di borse di studio e permettendo loro di andare nella scuola e nel reparto ambito. Al Consiglio di Stato va il merito ed il coraggio di avanzare una soluzione lungimirante che consentirà al nostro Stato di non perdere i migliori cervelli una volta formatisi". "E' un importante risultato, ma la battaglia per il diritto alla formazione dei medici non si fermerà - sottolinea il segretario nazionale della Fp Cgil medici, Massimo Cozza - Riteniamo che ci sia la disponibilità di risorse e proseguiremo nel futuro per allargare sempre di più il numero di borse".