È una pellicola elastica e invisibile, aderente come una seconda pelle, che ringiovanisce e cura quella “originale”, benché invecchiata e segnata dalla rughe. Se davvero può mantenere quel che sembra promettere, questa pelle artificiale sviluppata nei laboratori del MIT di Boston ha i numeri per essere una piccola (grande) rivoluzione, in campo medico e in quello estetico.
Il polimero delle meraviglie. La soluzione finale per restituire alla pelle l'elasticità compromessa dall’invecchiamento è un polimero a base di silicone da applicare sulla pelle (del viso e del corpo) fino a formare uno strato invisibile che rinforza e distende meccanicamente l'epidermide, e che può fornire anche sostanze nutritive e curative.
Prova sul campo. A svilupparla è stato Robert Langer, un nome noto nel campo dell’ingegneria biomedica, responsabile di un laboratorio al MIT di Boston, autore di centinaia di pubblicazioni e brevetti, e fondatore di diverse spin-off nate per commercializzare i risultati delle sue ricerche, tra cui gli Olivo Labs che stanno lavorando a questa seconda pelle.
Su Nature Materials vengono riportati questa settimana i risultati dei primi test su una dozzina di persone. La pelle invisibile è formata da un film di un polimero (scelto dopo averne testato un centinaio) che viene prima steso e poi sottoposto a reticolazione, processo per il quale si creano i legami tra le catene di polimeri e si modificano le proprietà del materiale (un esempio è la vulcanizzazione della gomma).
È stato provato sulla pelle del braccio e della gamba di alcuni volontari per verificare che l’applicazione in due fasi non desse problemi di allergie e fosse ben tollerata. Ma il test sul campo più interessante è stato quello contro un tipico e diffuso problema estetico: le borse sotto gli occhi.


Borse spianate. L’applicazione per poche ore del polimero (chiamato XPL) sul viso di un gruppo di donne tra i 40 e i 75 anni con questo problema ha contribuito a “stirare” la loro pelle e a ridurre gonfiore e occhiaie con risultati documentati fotograficamente e, una volta tanto, apprezzabili anche a occhio nudo. L'effetto - spiegano i ricercatori - è dovuto alla capacità del materiale di contrarsi e così distendere i cuscinetti di grasso che causano le borse.
Quanto dura? Resta da vedere se l'effetto può essere reso duraturo, ossia se il polimero riesca a restituire alla pelle naturale una sorta di memoria - per cui non torna a raggrinzirsi e a perdere elasticità. O, in alternativa, se sono fattibili, per questioni di tollerabilità e di costi, applicazioni quotidiane di questa crema della giovinezza.