Un farmaco per abbassare il colesterolo potrebbe diventare un'arma terribile per curare la sclerosi.
![]() | ||
La sclerosi multipla è una malattia subdola e terribile: colpisce tra i 30 e i 40 anni e attraverso una lenta e continua disabilità porta alla morte dei malati. Ne soffrono circa un milione di persone. |
Le statine, una classe di farmaci abitualmente utilizzati per abbassare il colesterolo, potrebbero contrastare efficacemente la sclerosi multipla.
I ricercatori dell'Università della California a San Francisco e della Stranford University hanno intuito come utilizzare gli effetti antinfiammatori di questi farmaci per prevenire la sclerosi e ridurne i primi sintomi in alcuni topi di laboratorio. Il meccanismo della malattia non è infatti ancora del tutto chiaro, ma ha i contorni di un dramma interno al corpo umano: il sistema immunitario (o meglio alcune sue cellule) entra in guerra contro il suo stesso organismo. I linfociti T attaccano per errore la guaina che ricopre i nervi, la mielina, nel più famelico dei modi: divorandola e provocando lesioni a placche. La mielina è come la copertura isolante dei cavi elettrici. Se viene rosicchiata i fili rimangono scoperti e la trasmissione degli impulsi elettrici dal cervello alle altre parti del corpo è ostacolata o s'interrompe del tutto. Per chi ne è colpito equivale a un progressivo processo di paralisi.
Le armi per combatterla. Oggi le cure disponibili sono a base di una proteina, l'interferone beta, geneticamente modificata. Il farmaco, molto costoso, va preso ogni giorno con dolorose e rischiose iniezioni. Le statine, invece, sono meno costose e soprattutto si assumono oralmente. Il loro meccanismo di azione, se verrà confermato anche nell'uomo, è inoltre molto più efficace perché agisce direttamente sui linfociti T “impazziti”, riprogrammandoli a svolgere il loro compito.
Medicine senza frontiere. In medicina i farmaci con una doppia vita sono abbastanza frequenti: nati per curare una malattia, col tempo si scoprono efficaci nel debellare altre patologie. È il caso della finasteride (cura i malanni della prostata, ma è anche efficace contro alcune calvizie), dell'aspirina (da antinfiammatorio a farmaco per l'infarto) e di tanti altri. Ora arrivano le statine, il cui effetto antinfiammatorio era già stato dimostrato (e utilizzato) per ridurre il rigetto in caso di trapianti di organi.
(Notizia aggiornata al 6 novembre 2002)