Secondo uno studio condotto su alcuni sieropositivi, un virus simile a quello dell'epatite può combattere il virus HIV, responsabile dell'Aids.
Un virus "buono" contro l'Hiv (al microscopio elettronico), per combattere l'Aids. |
Virus contro virus potrebbe essere un nuovo metodo per combattere l'Aids. Uno studio condotto da Jack Stapleton dell'Università di Iowa e pubblicato sul New England Journal of Medicine, infatti, prova che il virus GBV-C è capace di contrastare l'avanzamento della malattia legata al virus HIV.
Dopo sei anni di malattia, dalle osservazioni fatte da Stapleton, il tasso di sopravvivenza dei sieropositivi che hanno contratto anche il GBV-C è del 75 per cento, mentre si ferma al 39 per i malati non infetti da questo virus. Ancora peggio il risultato dei sieropositivi che dopo essersi infettati con il GBV-C sono riusciti a sconfiggerlo: per loro il tasso di sopravvivenza è soltanto del 16 per cento.
Un virus buono. Il virus è parente del virus delle epatite C, ma si pensa che non sia altrettanto pericoloso. Scoperto meno dieci anni fa è stato studiato inizialmente in relazione ad alcune malattie del fegato con scarsi risultati. Studiandone, invece, gli effetti sui malati di Aids, gli scienziati hanno fatto una scoperta importante e inaspettata. Per la prima volta è stato isolato un virus in grado di ostacolarne un altro. Tuttavia ancora non è chiaro come questo accada, ma la speranza è quella di scoprirlo presto per poter creare una nuova terapia anti-HIV.
(Notizia aggiornata al 6 marzo 2004)