Un vaccino orale potrebbe combattere il ripresentarsi delle infezioni del tratto urinario (urinary tract infections - UTI) come le cistiti, riducendo allo stesso tempo anche il ricorso massiccio ad antibiotici, tra le cause dell'antibiotico-resistenza. Una piccola sperimentazione clinica di un vaccino spray ha avuto come risultato la prevenzione delle infezioni urinarie per ben nove anni nel 53,9% dei partecipanti. I risultati sono stati presentati nel corso del congresso dell'Associazione Europea di Urologia a Parigi.
UTI: che cosa sono e come si curano. Le infezioni del tratto urinario si verificano quando agenti patogeni - in genere batteri come l'Escherichia coli, responsabile di oltre l'80% di questi episodi - invadono l'uretra (il condotto che serve per espellere l'urina) e risalgono verso la vescica e le altre strutture dell'apparato urinario, come gli ureteri e i reni. Queste infezioni interessano più spesso le donne, comportano dolori al basso ventre e bruciore alla minzione, e si curano quasi esclusivamente con antibiotici. In alcune pazienti le UTI possono essere ricorrenti e incidere negativamente sulla qualità di vita.
Spray protettivo. Un gruppo di ricercatori del Royal Berkshire Hospital, nel Regno Unito, ha studiato un vaccino spray da applicare sotto la lingua, dal nome provvisorio di MV140, che contiene le versioni inattivate di quattro specie batteriche alla base delle infezioni del tratto urinario. Il preparato da spruzzare ogni giorno per tre mesi passa attraverso la mucosa della bocca e arriva fino ai tessuti linfoidi, che fanno parte del sistema linfatico e sono incaricati della risposta immunitaria.
Segnali incoraggianti. Il trial ha coinvolto 89 partecipanti con una storia di UTI ricorrenti che avevano ricevuto il vaccino nel 2014. Tutti sono rimasti senza infezioni urinarie nel periodo di somministrazione, ma dopo la fine del trattamento, sono andati avanti senza occorrenze di UTI per un periodo medio di 54,7 mesi. Più della metà dei partecipanti, il 54% delle donne e il 53% degli uomini coinvolti, dopo il vaccino ha evitato le UTI per nove anni. Chi durante il follow-up dello studio è incorso in queste infezioni le ha avute in forma molto blanda e ha risolto bevendo molta acqua, senza bisogno di antibiotici.
Allargare il campione. La sperimentazione dovrà proseguire su numeri molto più ampi di pazienti: proprio perché le infezioni del tratto urinario riguardano soprattutto le donne, il 54% delle pazienti libere da UTI su un campione di 89 persone non è un dato sufficientemente significativo. Tuttavia, se i prossimi trial fossero incoraggianti, sarebbe un tassello importante nella lotta contro l'antibiotico-resistenza: per l'avanzata dei superbatteri, gli antibiotici divengono infatti progressivamente meno efficaci se il loro uso è ricorrente.