Salute

Un farmaco che sbarra la strada all'HIV potrebbe essere venduto a un prezzo mille volte più basso

Un antivirale considerato la cosa più vicina a un vaccino contro l'HIV sarebbe commercializzabile a 40 dollari l'anno a paziente. Ma ne costa 42.000.

Un farmaco antivirale contro l'HIV potrebbe diventare accessibile a tutti, nei Paesi con la maggiore diffusione del virus dell'AIDS, se solo l'azienda farmaceutica che lo produce accettasse di farne una versione generica. Stiamo parlando del Lenacapavir, un medicinale che si inietta due volte all'anno e che previene l'infezione in chi non l'ha contratta, mentre sopprime il virus in chi è sieropositivo.

Lenacapavir: un'arma contro l'HIV, a un costo proibitivo

Secondo UNAIDS, il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS, il farmaco potrebbe rappresentare una svolta per la prevenzione dell'HIV, se diventasse disponibile rapidamente e a prezzi contenuti. A produrlo e commercializzarlo con il nome di Sunlenca è il gigante farmaceutico statunitense Gilead, che lo vende a 42.250 dollari a paziente per il primo anno. Una cifra proibitiva praticamente in tutti i Paesi a medio e basso reddito, senza contare che al momento il medicinale è approvato e indicato soltanto per il trattamento di persone già infettate dal virus, laddove altri medicinali contro l'HIV non siano risultati efficaci.

Lenacapavir: contenere i costi è possibile

In una ricerca presentata martedì 23 luglio alla 25esima conferenza internazionale sull'AIDS a Monaco, Andrew Hill, farmacologo dell'Università di Liverpool, ha calcolato che sarebbe possibile per la Gilead abbassare drasticamente i costi di produzione e di vendita dell'antivirale, pur continuando ad avere un buon margine di guadagno, e insieme obbligando il virus dell'HIV a una brusca ritirata.

Hill ha calcolato il prezzo minimo per una produzione di massa di una versione generica del Lenacapavir in 40 dollari all'anno, basandosi sui costi dei suoi ingredienti e della catena produttiva. Questa cifra permetterebbe a 10 milioni di persone di assumere il farmaco ogni anno garantendo allo stesso tempo alla casa farmaceutica il 30% di margine di profitto. A lungo termine, per abbassare in modo significativo i livelli di HIV in circolazione, 60 milioni di persone nel mondo dovrebbero assumere il medicinale, considerato da molti e dallo stesso Hill la cosa più vicina a un vaccino contro l'HIV che abbiamo a disposizione (benché il Lenacapavir non sia un vaccino, ma un farmaco antivirale).

La forza è nella via di somministrazione

Anche se sviluppare un vaccino contro l'HIV, un virus per natura trasformista, si sta rivelando una sfida molto complessa, sappiamo tuttavia che quando la carica virale, cioè la quantità di particelle virali presenti nel corpo di una persona con HIV, diviene praticamente irrintracciabile grazie ai farmaci antiretrovirali, quella persona non può più trasmettere l'infezione ad altri. Ma il regime di trattamento è complesso e richiede, soprattutto all'inizio, l'assunzione quotidiana di farmaci secondo prescrizione medica.

Ecco perché grandi speranze si ripongono nel Lenacapavir, una molecola a lunga durata d'azione che inibisce la replicazione dell'HIV ostacolando fasi diverse del suo ciclo virale, nonché l'unica che può essere assunta con iniezioni semestrali. Secondo UNAIDS, il trattamento potrebbe risultare salvavita e fornire una più discreta opzione rispetto alle pastiglie giornaliere nei contesti in cui l'HIV è considerato uno stigma sociale e nei quali l'accesso alle strutture sanitarie è complicato da distanze e mancanza di mezzi economici e culturali.

Liberare il brevetto: una grande responsabilità

Joyce Ouma, tra le responsabili di Y+ Global, una rete di giovani che vivono con l'HIV, afferma che: «Non è un'esagerazione affermare che il raggiungimento dell'obiettivo del 2030 di porre fine alle nuove trasmissioni di HIV dipende dal fatto che Gilead garantisca alle persone nel sud del mondo un equo accesso al lenacapavir». Oggi la maggior parte della prevenzione dell'HIV viene fatta attraverso i preservativi o la profilassi pre-esposizione (PrEP), quei farmaci per tutte le persone HIV-negative che si muovano in situazioni a rischio di HIV e che vogliano proteggersi dall'infezione (per approfondire).

HIV: subito un generico per tutte le tasche

La richiesta del mondo scientifico a Gilead è di concedere la licenza per la produzione di un generico dell'antivirale attraverso la Medicines Patent Pool, un'organizzazione sanitaria pubblica, sostenuta dalle Nazioni Unite, che lavora per aumentare l'accesso e facilitare lo sviluppo di farmaci salvavita per i Paesi a basso e medio reddito. Per essere efficace, l'approvazione dovrebbe riguardare tutti i Paesi a medio e basso reddito, dove si concentra il 95% delle infezioni da HIV.

L'azienda ha dichiarato che è troppo presto per destinare il farmaco alla prevenzione, ma ha promesso una strategia per consentire un accesso ampio e sostenibile a livello globale. Un trial clinico del Lenacapavir su 5.000 persone in Uganda e Sudafrica presentato all'inizio dell'anno ha riportato il 100% di efficacia del farmaco nel prevenire i contagi da HIV, con una protezione migliore rispetto a quella offerta dai farmaci PrEP.

28 luglio 2024 Elisabetta Intini
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