Salute

Tutto quello che c'è da sapere sulla Chikungunya

Ecco in otto domande, che cos'è questa malattia trasmessa dalle zanzare che ha raggiunto Roma e il Lazio  (ma era già arrivata sette anni fa), e perché preoccupa gli esperti.

In questi giorni - lo avrete letto sui giornali - in Lazio sono stati registrati 17 casi di Chikungunya, una malattia tipica delle zone tropicali trasmessa dalle zanzare. Nove casi di questi sono stati registrati a Roma stessa.

L'Italia ha già avuto esperienza di questo morbo dallo strano nome con una piccola epidemia, la prima sul suolo europeo, sette anni fa. Ecco che cos’è, e perché suscita qualche preoccupazione.

Che cos’è la Chikungunya?

Chikungunya è una malattia virale trasmessa dalle zanzare. Il virus responsabile fa parte della famiglia delle Togaviridae, il genere è quello degli Alphavirus, che provocano anche varie altre malattie tropicali. Il vettore principale di trasmissione sono le zanzare Aedes aegypti, che trasmettono anche la febbre gialla e la Dengue, originarie dell’Africa ma che ormai vivono in tutte le regioni tropicali e sub-tropicali. La Chikungunya è però trasmessa anche dalle zanzare Aedes albopictus, la zanzara tigre che vive ormai anche da noi.

Quando è stata osservata?

Nel 1952, in Tanziania, fu descritta ufficialmente per la prima volta un’epidemia, anche se è probabile che anche alcune epidemie del passato, come quella del 1779 in Indonesia, siano attribuibili proprio alla Chikungunya.

Qual è l’origine del nome?

In lingua Makonde significa “ciò che contorce”. Il nome fa riferimento alle posizioni rannicchiate che spesso le persone colpite assumono per cercare di limitare i forti dolori articolari che la malattia provoca.

Quali sono i sintomi?

I principali sono febbre alta e dolori alle giunture, più forti di quelli provocati da un virus influenzale. A volte è presente anche un rash cutaneo.

Dove è diffusa la malattia?

È endemica in India, Indonesia, Madagascar e in diversi paesi dell’Africa centrale. Diversi focolai si sono verificati di recente in molte altre zone tropicali e sub-tropicali, nelle isole francesi dei Caraibi e a La Réunion, nell’Oceano Indiano.

Da noi?

In Italia ci è già stata un’epidemia di casi in provincia di Ravenna, nel 2007, con poco meno di duecento casi, trasmesso con ogni probabilità dalle zanzare tigre. Da allora non si sono più verificati casi “autoctoni”. Nei primi mesi del 2014, però, c’è stato un aumento di segnalazioni di casi importati: dieci, contro i tre del 2013. Si tratta per la maggior parte di persone che avevano viaggiato nei Caraibi, o in Sud America, dove ci sono stati dei focolai epidemici con in totale più di 130mila casi sospetti e 4.500 confermati. Fino agli ultimi casi registrati ad Anzio e a Roma.

Le precauzioni al momento sono legate alle donazioni di sangue: ilCentro nazionale del Sangue-Istituto superiore di Sanità e la Regione Lazio hanno imposto lo stop alle donazioni da parte di tutti i residenti della Asl Roma 2, che copre il sud est della capitale e dove vivono circa 1,2 milioni di persone.

Non solo: non potranno donare il sangue, in nessuna zona d’Italia, i cittadini che sono stati a Roma, anche per alcune ore, dal 25 agosto in poi. Per loro il divieto varrà per 28 giorni. Non esiste infatti un test che permetta di riconoscere la presenza della malattia nel sangue, quindi è troppo rischioso far donare persone che potrebbero essere infette.

Come si cura?

Non ci sono terapie particolari, e di solito la malattia si risolve spontaneamente in pochi giorni, anche se i dolori articolari possono durare anche molto più a lungo. Le complicazioni più gravi possono essere le emorragie ma più raramente e in forma molto meno grave che nella febre Dengue, trasmessa anch’essa dalle zanzare. La prevenzione migliore, se ci si reca nelle zone a rischio, è cercare di evitare le punture di zanzara indossando abiti di colori chiari e che coprano la maggior parte del corpo, e utilizzando i repellenti.

Perché la Chikungunya preoccupa?

Il motivo principale è che le zanzare tigre, ormai presenti stabilmente nelle zone temperate, e che non sembrano in grado di trasmettere facilmente il virus di altre malattie tropicali come la dengue, il West Nile Virus o quello della febbre gialla, nel caso della Chikungunya sembrano vettori di trasmissione piuttosto efficienti.

14 settembre 2017 Chiara Palmerini
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