«Donne, prendete la pillola anticoncezionale. Assumerla per 15-20 anni riduce del 90% il rischio di cancro all'ovaio, senza aumentare il pericolo di altri tumori». L'oncologo Umberto Veronesi lancia un appello alle italiane, che ancora non usano questo farmaco a livelli ritenuti ottimali dagli esperti.
«La pillola è uno strumento efficace e sicuro - ribadisce il fondatore dell'Istituto europeo di oncologia di Milano, intervenuto all'Ieo alla presentazione di un test del sangue per la diagnosi ultraprecoce del cancro al polmone - Mette a riposo le ovaie e permette di prevenire un tumore subdolo e silenzioso, che oggi viene scoperto tardi con un alto tasso di mortalità».
L'esame salva-polmone illustrato dall'Irccs di via Ripamonti analizza i microRna o miRna, piccole sequenze genetiche che risultano alterate anche in presenza di neoplasie asintomatiche. «Presentano cioè una "firma molecolare" spia del cancro - spiega Veronesi - che un giorno, lo speriamo, potrebbe permettere di identificare vari tipi di tumori. Quando arriveremo a riconoscere le diverse firme, sapremo quale arriva da un determinato cancro».
Sul polmone funziona e gli scienziati dell'Ieo stanno lavorando anche per un'analisi utile alla diagnosi precoce del carcinoma ovarico. «Le difficoltà sono enormi per vari motivi - precisa Pier Paolo Di Fiore che in Istituto dirige la Medicina molecolare - Il primo è che al momento non esiste un esame gold standard» come quello che può essere la Tac spirale per il polmone. Inoltre, proprio perché la diagnosi è quasi sempre tardiva, «non abbiamo tumori piccoli sui quali cercare la firma molecolare» anticipatoria.
Il tumore ovarico sieroso di alto grado dunque resta un killer. «Però le donne possono prevenirlo con la pillola e bisogna dirlo», conclude Veronesi.