Milano, 2 set. (AdnKronos Salute) - Consumare più frutta, meno carne conservata (in scatola, o salumi e insaccati) e svolgere una maggiore attività fisica riducono nelle persone con reflusso gastroesofageo le probabilità di contrarre sia l'esofago di Barrett, una lesione precancerosa, sia il tumore dell'esofago. La ricerca è stata condotta al Servizio di endoscopia dell'Istituto oncologico veneto (Iov) di Padova - centro di riferimento del nord-est per la diagnosi e la terapia dell'esofago di Barrett - su 107 pazienti e pubblicata sulla rivista 'European Journal of Nutrition'.
Il dato, secondo il gruppo di studio guidato da Stefano Realdon, dirigente medico dell'Unità operativa di Endoscopia dell'Iov, è assolutamente inedito e conferma l'utilità del seguire le raccomandazioni del Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (Wcrf) per la prevenzione delle patologie tumorali ancora poco conosciute. Delle 107 persone coinvolte nella ricerca, svolgeva attività fisica regolare il 48% di quelle con reflusso, il 20% di quelle con esofago di Barrett e appena il 5% di quelle con tumore dell'esofago. Il consumo di frutta era abbondante nel 37% dei pazienti con reflusso, nel 7% di quelli con esofago di Barrett e nel 5,6% di quelli con tumore dell'esofago, mentre la carne conservata veniva consumata frequentemente dal 90% delle persone con adenocarcinoma dell'esofago, dal 64% da quelle con esofago di Barrett e da circa il 50% degli affetti da reflusso gastroesofageo.
Per Realdon e colleghi la conclusione è che una regolare attività fisica e molta frutta proteggono dal tumore all'esofago, mentre il frequente consumo di carne conservata è un fattore di rischio. Lo Iov sta inoltre lavorando su un progetto - integrato nel Piano regionale di prevenzione del Veneto - per tradurre i risultati della ricerca in una modifica reale degli stili di vita nella popolazione della regione.