Roma, 7 nov. (AdnKronos Salute) - I batteri che vivono in profondità all'interno del sistema digestivo umano potrebbero essere la chiave per futuri, più efficaci trattamenti anticancro. Se infatti questi germi possono alterare il funzionamento dei medicinali oncologici, un piccolo studio della University of Texas ha rilevato che, quando un paziente 'ospita' una comunità più diversificata di microrganismi intestinali, ha maggiori probabilità di trarre beneficio dalle terapie antineoplastiche.
Un numero crescente di ricerche dimostra che questi batteri possono influenzare il nostro sistema immunitario. E proprio le immunoterapie rappresentano una delle innovazioni più interessanti nel trattamento del cancro. Il gruppo di ricerca - che ha presentato il suo lavoro alla National Cancer Research Institute's Cancer Conference di Liverpool - ha confrontato i batteri dell'intestino in 23 pazienti che hanno risposto alla terapia e 11 che non hanno giovato della cura. Scoprendo che nei pazienti che hanno beneficiato del trattamento i batteri Ruminococcus erano molto più abbondanti rispetto a coloro hanno non risposto alla terapia.
Sir Harpal Kumar, a capo del Cancer Research Uk, sottolinea alla Bbc online che "i nostri corpi sono popolati da migliaia di miliardi di batteri, e stiamo appena iniziando a graffiare la superficie della comprensione del loro grande potenziale. E' davvero emozionante raccogliere nuove prove sulla stretta connessione tra il sistema immunitario e questi batteri. Questo e molti altri studi hanno dimostrato che manipolare i microrganismi potrebbe consentire di sfruttarli in futuro per aiutare i pazienti a rispondere meglio al trattamento" anticancro.