Milano, 27 nov.(AdnKronos Salute) - L'hashtag #carnerossa batte #iostoconvalentino. Nel mese immediatamente successivo all'annuncio dello Iarc (International Agency for Research on Cancer), che ha acceso i riflettori sui rischi di tumori legati a un consumo eccessivo di carne rossa e lavorata, su Twitter l'argomento ha avuto un volume ben maggiore di quello della campagna mediatica a favore del pilota italiano. I dati, che appartengono a una sentiment analysis condotta sui social e per le strade di Milano per monitorare lo stato d'animo dei cittadini, sono stati presentati oggi all'Ircss Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri del capoluogo lombardo durante un convegno promosso da Sprim Academy dal titolo 'Carne e proteine animali nell'alimentazione italiana: quale futuro?'.
"Abbiamo monitorato i social per il mese immediatamente successivo alla notizia dello Iarc, analizzando 15 mila post e tweet di Facebook, Twitter e Instagram", spiega Alessandra Ciliberto, Health Marketing e Communication Manager di Sprim. "L'hastag #carnerossa è stato molto più usato di altri ed è subito entrato tra i trending topic", cioè gli argomenti più 'cinguettati' su Twitter. "In generale sui social è prevalso il sarcasmo e l'atteggiamento satirico. L'argomento è stato seguito con grandissima attenzione, ma anche con sguardo ironico". Tanto che l'influencer più ripreso è stato Lercio notizie, un sito che interpreta l'attualità con sarcasmo, appunto.
"Su Instagram c'è stata molta creatività visiva e in generale nella comunità online si è acutizzata la contrapposizione tra vegetariani-vegani e 'carnivori', con questi ultimi nettamente vincitori nella diatriba sui social", continua l'esperta.
L'indagine è stata arricchita anche da 35 videointerviste realizzate nelle strade di Milano a 2 settimane di distanza dalla notizia dello Iarc. "Le persone si sono dimostrate molto razionali, dichiarando di sentirsi tranquille - spiega Ciliberto - La tendenza è stata quella di relativizzare la notizia in base anche alla propria esperienza personale. Nelle interviste c'è stato un forte richiamo alla tradizione e alla sicurezza del proprio modello alimentare". Le persone sentite hanno inoltre affermato di puntare di più sulla qualità della carne rispetto alla quantità. "Una piccola percentuale ha espresso preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda la dieta dei bambini. Uno su 10 ha infatti dichiarato di prestare maggiore attenzione all'alimentazione dei propri figli o nipoti", conclude l'esperta.