Milano, 15 dic. (AdnKronos Salute) - Prevenire i tumori con l'alimentazione, in particolare proteggere il colon con mirtillo e curcuma. E' la scommessa di uno studio coordinato da Marilena Petrera, vincitrice del ventesimo premio Bruno Martinetto assegnato dall'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. Da 2 decenni il premio il è riservato ai giovani ricercatori italiani che si distinguono nell'ambito degli studi clinici di prevenzione, per sviluppare la ricerca indipendente in questo campo fondamentale per la lotta al cancro, ricorda una nota. Petrera, ricercatrice della Sc di oncologia medica dell'Eo Galliera di Genova, coordina in particolare Miracol (Mirtillo e curcuma per la prevenzione del tumore al colon).
Il progetto vuole dimostrare che l'utilizzo di una combinazione di estratto di mirtillo, ricco di proprietà antiossidanti, e curcumina, spezia derivata dal curry molto usata nei paesi orientali, notoriamente zone a bassa incidenza tumorale, è in grado di evitare lo sviluppo del cancro del colon nelle persone a maggior rischio di malattia. L'obiettivo è valutare l'azione di queste sostanze sulla riduzione di beta-catenina, una proteina che attiva alcuni geni responsabili della trasformazione tumorale delle cellule sane.
Lo studio, in doppio cieco, coinvolgerà in totale 100 pazienti candidati all'asportazione di polipi intestinali, lesioni pre-tumorali che non sono tumore ma possono avere un'evoluzione verso la malignità. Alla fine dello studio si valuterà se il gruppo che ha assunto estratto di curcuma e mirtillo nelle settimane precedenti l'intervento ha sviluppato meno tumori rispetto al gruppo di controllo.
"Studi di prevenzione di questo tipo sono molto importanti oggi - commenta Roberto Orecchia, direttore scientifico Ieo - Sull'azione cancerogena o anticancerogena delle sostanze contenute negli alimenti c'è molta disinformazione, accade così che alcuni cibi vengano demonizzati e altri idolatrati. Bisogna recuperare il giusto equilibrio per poi diffondere raccomandazioni pratiche corrette, concrete e applicabili da parte della popolazione. E la via non può essere che la ricerca scientifica".
Lo Ieo è fortemente impegnato in quest'area e la Divisione di prevenzione e genetica oncologica, diretta da Bernardo Bonanni, ha al suo attivo il maggior numero di studi con farmaci o con l'utilizzo di integratori di origine vegetale, ricorda una nota. In particolare sono stati recentemente pubblicati su 'Cancer Prevention Research' i primi risultati di uno studio pilota Ieo con silibina, un fitoestrogeno estratto dal cardo mariano, e con estratti di tè verde in donne con tumore mammario in attesa di intervento chirurgico.
Durante i 28 giorni precedenti l'intervento le donne hanno assunto silibina, estratta dal cardo mariano, tutti i giorni fino al momento della chirurgia.
La sostanza è stata successivamente misurata nel plasma e nel tessuto tumorale mammario e si è scoperto che raggiunge livelli di concentrazione tali da far pensare a un'azione a livello cellulare.