Roma, 7 ott. (AdnKronos Salute) - Le conseguenze sulla salute dell'incidente alla centrale nucleare di Fukushima (Giappone), avvenuto l'11 marzo 2011, continuano a colpire la popolazione locale. Il tasso di tumori alla tiroide nei bambini e negli adolescenti è aumentato da 20 a 50 volte dal marzo 2011 fino allo scorso anno. A stabilirlo uno studio del team guidato dall'epidemiologo Toshihide Tsuda dell'Università di Okayama. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sulla rivista online 'International Society for Environmental Epidemiology'. La ricerca si è basata sugli screening di 370 mila ragazzi che al momento dell'incidente alla centrale nucleare avevamo meno di 18 anni.
"E' improbabile che questi tassi si possano giustificare solo con un aumento degli screening - avvertono i ricercatori - E' stata l'esposizione alle radiazioni di questa fascia di popolazione ad avere causato l'aumento dei casi di cancro alla tiroide". I dati dello studio sono stati confutati da Shoichiro Tsugane, direttore del Cancer Prevention and Screening del National Cancer Center, come riporta il 'Japan Times'. "Questi risultati sono prematuri - ha affermato - A meno che i dati delle esposizione alle radiazioni non vengano controllati in maniera approfondita, qualsiasi relazione specifica tra l'aumento dell'incidenza del cancro e le radiazione non può essere identificata. Inoltre - ha aggiunto l'esperto - c'è a livello globale un eccesso di diagnosi di cancro alla tiroide". A partire da fine agosto 2015, il governo della prefettura di Fukushima ha identificato 104 casi di cancro alla tiroide.