Roma, 21 lug. (AdnKronos Salute) - Interrompere l'equilibrio dell'orologio biologico, che regola la fisiologia dell'organismo nell'arco delle 24 ore, lavorando di notte e riposando poco e male è collegato "in maniera inequivocabile ad un aumento del rischio di sviluppare un tumore, sopratutto al seno". Lo ha stabilito, sulla base dei risultati sui topi, una ricerca pubblicata su 'Current Biology' e firmata dall'Erasmus University Medical Centre (Olanda).
Secondo gli scienziati, "le donne con un rischio familiare di cancro al seno non dovrebbero mai fare un lavoro con turni notturni che interrompono il ritmo circadiano per lungo tempo. I dati - aggiungono - indicato inoltre che le cavie, sottoposte ad un ritardo dell'orologio biologico di 12 ore a settimana per un anno, hanno accumulato il 20% in più di peso. Nonostante abbiano mangiato sempre la stessa quantità di cibo". Nei topi stressati dal poco sonno, lo sviluppo della neoplasia si è verificata con un anticipo di 8 settimane.
"Questo è il primo studio che mostra inequivocabilmente un legame tra l'inversione cronica delle fasi giorno-notte e lo sviluppo anticipato del cancro al seno - afferma Gijsbetus van der Horst, autore del lavoro, alla 'Bbc' - Ma interpretare le conseguenze sull'uomo non è facile. Ad esempio lo stress del ritrmo circadiano potrebbe portare dopo un anno a un peso di 10 chili in più e un rischio anticipato di 5 anni di ammalarsi di cancro al seno, ma servono altri studi per avere maggiori certezze".