Roma, 30 mag. (AdnKronos Salute) - Essere curate al meglio. È questo l'obiettivo di ogni donna che scopre di essere affetta da un tumore al seno. Secondo i dati più aggiornati dell'Airtum, Associazione italiana registri tumori, si stima che a oggi siano oltre 522mila le donne che in Italia hanno ricevuto una diagnosi di cancro al seno, con un'incidenza annuale pari circa al 29% di tutti i tumori. Anche in Puglia i dati più aggiornati dell'Istat evidenziano come questo tipo di tumori, con il 14%, rappresenti la prima causa di morte femminile per cancro.
Per queste donne da oggi c'è un'arma in più. Al Città di Lecce Hospital, struttura del Gruppo Gvm Care & Research, una recente metodica all'avanguardia consentirà di rintracciare precocemente e con estrema precisione i tumori al seno. La nuova procedura si chiama Vabb (Vacuum Assisted Breast Biopsy) e consiste in una biopsia con agoaspirazione capace di individuare e identificare lesioni microscopiche anche precancerose o calcificazioni di dimensioni molto ridotte della mammella, persino non palpabili né visibili.
La nuova tecnica della Senologia Diagnostica di Città di Lecce Hospital, anche nota come Mammotome, consente perciò di non ricorrere alla classica e più invasiva biopsia tradizionale, limitandosi a un prelievo bioptico computerizzato e all'avanguardia, in grado di fornire risultati diagnostici del tutto efficaci. L’esame si svolge in ambulatorio e in un'unica seduta. Viene eseguito sotto guida di un mammografo digitale in 3D, ad alta definizione di immagini, capace di scoprire precocemente il 40 per cento in più dei tumori mammari, rispetto alla mammografia tradizionale.
In genere, la procedura Vabb si rende necessaria quando una precedente mammografia ha già individuato lesioni sospette. Una volta stabilita la posizione delle formazioni sospette attraverso un sistema digitale computerizzato, si procede a una piccola incisione e con un ago in anestesia locale vengono prelevati circa 12 campioni di tessuto mammario destinati ad essere analizzati in laboratorio. Grazie ai prelievi multipli, il test istologico è in grado di stabilire con alta precisione la natura maligna o benigna delle formazioni sospette presenti nella mammella.
"A differenza delle biopsie tradizionali - spiega Luciana Pisanelli, della Senologia Diagnostica di Città di Lecce Hospital - Vabb consente di eseguire una biopsia, senza la necessità di ricorrere alla sala operatoria. Le pazienti sono sottoposte ad un esame non invasivo senza complicazioni. Non riportano cicatrici, e in meno di un'ora, possono tornare a casa". Non solo. I risultati della biopsia ottenuti in tempo reale accelerano l'iter successivo dando indicazioni precise sulla natura dei noduli esaminati e consentono così di predisporre la terapia più adatta.