Roma, 3 feb. (AdnKronos Salute) - Il 40% dei decessi provocati dai tumori può essere evitato incentivando la prevenzione a partire dagli stili di vita sani. Proprio per sensibilizzare la popolazione, i media, le Istituzioni, il personale medico-sanitario e i pazienti, domani si celebra la Giornata mondiale contro il cancro promossa dall'Uicc, un'organizzazione non governativa che rappresenta associazioni impegnate nella lotta alle neoplasie in oltre 100 Paesi. All'evento partecipa anche l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che fa propria la campagna #WeCanICan (www.worldcancerday.org).
L'iniziativa ha l'obiettivo di aumentare il livello di consapevolezza su cosa tutti noi possiamo fare, sia a livello individuale che collettivo, contro la malattia. "Il cancro è una vera e propria epidemia che causa ogni anno in tutto il mondo più di 8,2 milioni di morti - afferma Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom - La prevenzione rimane l'arma più efficace a nostra disposizione e quindi abbiamo il dovere di condurre una vita sana fin da giovani e aderire ai programmi di screening. E' invece un diritto di tutti i cittadini, in caso di malattia, ricevere la migliore assistenza possibile. I vari governi nazionali e le Istituzioni sanitarie devono garantire le terapie innovative e trovare le risorse economiche e umane necessarie per contrastare le neoplasie".
Secondo l'Uicc, nel 2025 i nuovi casi di cancro nell'intero Pianeta saranno 19,3 milioni. Erano 'solo' 12,7 milioni nel 2008. "In Italia nel 2015 abbiamo avuto 363.300 nuove diagnosi di tumore - sottolinea Pinto - Il nostro Paese presenta tassi di guarigione fra i più alti in Europa, e 6 pazienti su 10 riescono a sconfiggere la malattia e possono così tornare a condurre una vita normale. E' un risultato straordinario che evidenzia la grande qualità del sistema sanitario italiano. Ma molta strada resta ancora da percorrere, soprattutto per quanto riguarda alcune forme di tumore particolarmente aggressive e per le quali le terapie a disposizione sono ancora poche. In questi casi la prevenzione primaria è quindi ancora più importante".
L'Aiom "da anni è impegnata in progetti educazionali dedicati alla popolazione di ogni fascia d'età dagli studenti delle scuole medie inferiori agli over 65 dei centri anziani". Il principale fattore di rischio oncologico è il fumo di sigaretta che lo scorso anno ha causato in Italia 100 mila nuovi tumori.