Roma, 9 ott. (AdnKronos Salute) - Un italiano su due (il 49%) ignora che corretti stili di vita possono prevenire l'insorgenza di un tumore. E il 79% degli ultrasessantacinquenni ritiene che modificare le proprie abitudini sbagliate da anziani non serva a molto. Col risultato che nel nostro Paese abbiamo il 46,4% di nonni in sovrappeso, il 16% obesi, il 21% fumatori, che consumano nel 40% alcool in quantità rilevante mentre solo quattro su dieci svolgono attività fisica con regolarità. "Una situazione preoccupante, frutto di molti miti sbagliati - spiega Carmine Pinto, presidente nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e direttore dell'Oncologia Medica dell'Irccs di Reggio Emilia - per questo abbiamo deciso di partire con il primo tour mai realizzato in Italia da una società scientifica contro i tumori negli anziani".
"A tutte le età - prosegue - modificare in meglio il proprio stile di vita è opportuno e consigliabile: no al fumo e all'abuso di alcol, attività fisica costante e dieta corretta sono i messaggi chiave della prevenzione oncologica". Una vera e propria campagna di sensibilizzazione che porta gli oncologi in tour in 10 città italiane per parlare esclusivamente agli anziani di lotta alle neoplasie. L'obiettivo? "Intercettare una fascia della popolazione per la quale non esistono finora programmi di informazione e prevenzione adeguati - aggiunge Pinto - abbandonare comportamenti a rischio come il fumo o la sedentarietà presenta enormi vantaggi anche se in un'età matura. Negli anziani, il rischio di cancro è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Stili di vita sani, non solo hanno effetti preventivi, ma quando si è colpiti dalla malattia, aiutano a rispondere meglio alle terapie e ad abbassare il rischio di recidiva".
"Abbiamo scelto di focalizzarci soprattutto sui tumori che interessano maggiormente la terza età, in primo luogo quello della prostata (il più frequente tra gli over75) - spiega il presidente Aiom - per spiegare che si deve prevenire, ma anche che quando colpisce, può essere vinto e si può tornare a una vita normale. Nove malati su 10 superano la malattia con una buona qualità di vita. A differenza di altri tumori, per quello prostatico non esistono ancora programmi di screening efficaci come la mammografia per il carcinoma mammario e il sangue occulto nelle feci per quello del colon. Per questo abbiamo realizzato anche un opuscolo informativo da diffondere in ogni incontro che consente ai malati e ai caregiver di conoscere la patologia, capire cos’è e quando può essere fatto il controllo del Psa e fornisce consigli pratici su come gestire il forte impatto che la malattia ha nella quotidianità della persona".
Il tour, presentato in un incontro con la stampa oggi a Roma, è partito il 20 luglio da Torino, approdando poi a Catania, e ora proseguirà nelle città di Firenze (13 ottobre), Napoli (20 ottobre), Milano e Trieste (27 ottobre), per sbarcare poi a Roma, Reggio Emilia, e ancora ad Ancona e Genova. L'intero progetto è realizzato con il sostegno incondizionato di Janssen, farmaceutica di Johnson & Johnson.
"Le campagne focalizzate sulla prevenzione e sulla creazione di cultura sui tumori - afferma Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato Janssen - rappresentano la nuova frontiera nella collaborazione tra società scientifiche e aziende farmaceutiche. Lavoriamo per migliorare l'efficacia e la tollerabilità dei farmaci esistenti, sintetizzare nuove molecole per realizzare medicinali innovativi. Il nostro scopo è fornire ai pazienti le migliori terapie possibili".