In genere, per una trasfusione, il sesso del donatore di sangue non è considerato rilevante. Uno studio appena pubblicato sul Journal of the American Medical Association solleva però preoccupazioni sui casi in cui a uomini sotto i 50 anni venga somministrato il sangue di donne che nel corso della vita hanno avuto almeno una gravidanza.
Lo studio olandese ha considerato i dati di 31.118 pazienti, evidenziando non solo il genere di donatore e ricevente, ma anche i casi in cui le donatrici fossero state almeno una volta incinte.
La strana relazione. L'incidenza di mortalità nei tre anni successivi alle donazioni è rimasta costante in tutti i gruppi, eccetto uno: gli uomini che avevano ricevuto il sangue di una donna con una gravidanza alle spalle presentavano un rischio di mortalità una volta e mezzo più alto di quelli che avevano avuto come donatori altri uomini, o donne mai state incinte.
La correlazione si è rivelata valida soltanto per gli uomini sotto i 50 anni, come se per i più anziani il fattore di rischio in qualche modo sparisse.
Le ragioni di quella che al momento è una correlazione (non un rapporto causa-effetto) non sono chiare, ma potrebbero avere a che fare con i cambiamenti immunitari che avvengono nel corpo di una donna durante la gravidanza. Perché questi possano costituire un rischio solo per gli uomini, e solo sotto una certa età, è al momento una questione aperta: studi precedenti sullo stesso tema non hanno rilevato lo stesso curioso legame.
Le ricerche precedenti. Uno studio su oltre 968.000 trasfusi, pubblicato quest'anno da uno dei curatori della nuova ricerca, Gustaf Edgren, aveva concluso che il genere del donatore non ha effetti sulla mortalità in seguito a una trasfusione.
Un altro lavoro svolto su circa 10.000 pazienti e pubblicato nel 2016 stabiliva invece un rischio aumentato per le trasfusioni tra generi diversi. Per questo alcuni scienziati ritengono che finché non ci si vedrà più chiaro, abbinare donatori e riceventi anche per genere potrebbe essere più prudente.