Salute

Terrorismo e paura, nella mente la chiave per superare trauma

A Milano psicoterapeuti da tutta Europa su tecnica Emdr

Roma, 9 lug. (AdnKronos Salute) - "Ho visto la morte accanto a me ma ora sono tornata a vivere e a lavorare grazie all'Emdr. Così ho sconfitto il terrorismo". Sono le parole di Alessandra Morelli, delegata dell'Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati, bersaglio di un grave attacco bomba nel febbraio del 2014 in Somalia, a Mogadiscio insieme ai suoi colleghi. Morelli racconterà la sua storia al 16° Congresso Emdr, che si apre domani a Milano (17.30 presso MiCo), al cui centro c’è la parola 'trauma'. L'Eye Movement Desensitization ad Reprocessing è un trattamento di psicoterapia che agisce proprio sui disturbi post traumatici da stress.

All'incontro si parlerà anche della storia di Luca Leodori, sopravvissuto all’attacco terroristico al Taj Hotel a Mumbai nel novembre 2008. Quelle di Alessandra Morelli e Luca Leodori sono due forti testimonianze dell'Emdr nel ridurre gli effetti devastanti degli eventi traumatici che hanno vissuto nel corso degli attentati terroristici che li hanno coinvolti. "La deflagrazione - ricorda Morelli - ha ucciso dei passanti e il suono è stato così forte e profondo da attraversare il mio corpo come una freccia. Il fumo e l’odore della morte intorno si era infiltrato dentro la macchina e iniziava a intossicarci. Ho realizzato subito che eravamo stati attaccati da un veicolo kamikaze esploso vicino alla nostra macchina. Hussein, l’autista, con la sua determinazione è riuscito a far ripartire la macchina e siamo arrivati all’Amison Hospital".

"I primi 3 giorni dopo l’incidente mi sembrava di stare bene – prosegue Morelli - anche perché ero molto presa da tutte le persone che con grande affetto chiedevano di me ed ero anche impegnata in riunioni varie con i miei colleghi e con i superiori nell’analizzare l’accaduto. Una notte però mi sono resa conto che un semplice rumore mi faceva trasalire, sudavo freddo e i miei muscoli erano tesi. Camminavo come un robot, ero impaziente, emotiva e agitata, incapace di stare seduta ferma o di ascoltare. Stavo manifestando degli effetti post traumatici e che dovevo trovare il modo per elaborare ciò che era accaduto ma non sapevo con chi parlarne. Una cara amica mi parlò della terapia Emdr presentandomela come un approccio innovativo per la cura dei traumi. Così ho iniziato questo viaggio verso la libertà, tramite l’elaborazione e la desensibilizzazione dell’incidente. Dopo un mese di terapia avevo nuovamente la gestione e il controllo delle mie emozioni. Il mio team mi attendeva".

"L’Emdr interviene sulle persone che hanno sviluppato sintomi, disturbi o problematiche dopo aver vissuto situazioni di stress per gravi eventi di vita ed esperienze traumatiche - afferma Isabel Fernandez, presidente Emdr Europe - In questi giorni psicoterapeuti provenienti da tutta Europa si ritroveranno a Milano per presentare le ricerche più avanzate e i risultati clinici raggiunti nel trattamento dei traumi utilizzando l'Emdr.

Saranno presentati gli ultimi studi effettuati su disturbi alimentari, anoressia, obesità, dipendenze e allattamento. Questo significa che un trattamento psicologico come questo ha anche un effetto terapeutico sulle strutture cerebrali che sono coinvolte nella gestione della paura e delle reazioni di stress".

"Metaforicamente l'elaborazione dei traumi attraverso questa tecnica è come la corsa di un treno - spiega Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, Supervisore Emder e responsabile comunicazione Emdr Italia - A ogni fermata scende del materiale negativo e salgono nuove associazioni positive. In altre parole, questo metodo sollecita un percorso che va dal disfunzionale al funzionale, riabilitando la capacità fisiologica del cervello di digestione e in seguito di accantonamento degli eventi traumatici. Oltre alle risposte emotive del paziente, varie ricerche hanno dimostrato che dopo il trattamento di psicoterapia si sono verificati importanti miglioramenti a livello neurofisiologico. Per esempio nel ripristino dell’equilibrio fisiologico del funzionamento della memoria, con una maggiore attività ed incremento metabolico nel giro cingolato anteriore e nel lobo frontale sinistro".

9 luglio 2015 ADNKronos
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