Nel prendersi cura della propria salute, la continuità è la chiave di tutto: farsi visitare sempre dallo stesso medico non solo riduce lo stress da check-up, ma può addirittura salvarci la vita - indipendentemente dal tipo di specializzazione del dottore in questione.
La fedeltà paga (ovunque). I ricercatori dell'Università di Exeter (Regno Unito) hanno analizzato i risultati di 22 studi sul tema condotti in 9 Paesi, con sistemi sanitari differenti. Tra questi, 18 (l'81,8% del totale) riportavano livelli di mortalità significativamente ridotti per chi faceva riferimento con continuità a una stessa figura sanitaria.
Gli studi si sono basati su riferimenti temporali diversi e hanno usato parametri differenti per misurare il concetto di continuità e le cause di mortalità: non è stato pertanto possibile stabilire di quanto si riduca il rischio di morte per i pazienti più costanti. Uno degli studi ha per esempio seguito oltre 396 mila pazienti con diabete a Taiwan, ed evidenziato che in coloro che si facevano curare da uno stesso medico con continuità, la mortalità (precoce) risultava dimezzata.
Le possibili ragioni. I benefici non riguardano soltanto chi ha un ottimo rapporto con il medico di base, ma anche chi si fa seguire con continuità da medici specialisti, psichiatri e chirurghi. Quella rilevata è una correlazione che andrà ulteriormente indagata: studi passati hanno dimostrato che chi vede spesso lo stesso medico ha più alti livelli di soddisfazione, ne segue più volentieri i consigli, fa più spesso prevenzione e ha in genere meno bisogno di ricoveri ospedalieri.
Ma è anche vero che chi ha problemi di salute tende ad avere bisogno di più visite da figure professionali diverse - la relazione si potrebbe spiegare anche così. Il beneficio della continuità, concludono gli esperti, sta nella possibilità di condividere con lo specialista timori e perplessità, e di farsi "cucire" addosso una terapia personalizzata.