Secondo quanto afferma un recente studio pubblicato su Elife, condotto dai ricercatori della Scuola di Medicina della Stanford University (USA), la nostra temperatura corporea media non sarebbe di 37 °C, ma di 36,6 gradi. La ricerca ha analizzato le temperature di migliaia di cittadini statunitensi, raccolte tra la metà dell'Ottocento e il 2017, registrando un abbassamento medio di 0,59 °C per gli uomini e 0,32 gradi per le donne. Il fatto in sé non ha stupito gli esperti, già consapevoli che lo standard fissato a 37 °C nel 1868 era troppo alto. La novità, però, è che non si tratterebbe di un errore di misurazione, come si era ipotizzato, ma di un effettivo raffreddamento del nostro corpo, probabilmente dovuto a cambiamenti microbiologici indotti da migliori stili di vita.
Temperature a confronto. Il team della Stanford ha confrontato le temperature di quasi 24.000 veterani della Guerra civile americana, raccolte tra il 1862 e il 1930, con quelle di altri americani le cui temperature erano state misurate tra il 1971 e il 1975 e tra il 2007 e il 2017. In tutto, sono state collezionate circa 680.000 misurazioni: mediamente, la popolazione ha perso 0,03 °C a decennio, arrivando all'attuale temperatura media di 36,6 °C, e non di 37.
Più sani, più freddi. «La spiegazione più probabile è che, dal punto di vista microbiologico, siamo molto cambiati», spiega Julie Parsonnet, coordinatrice dello studio, «perché grazie a vaccini e antibiotici contraiamo meno infezioni, così il nostro sistema immunitario lavora meno e i nostri tessuti sono meno infiammati.»
Se questa interpretazione fosse confermata non sarebbero solo gli americani ad essersi "raffreddati", ma tutti quelli che vivono in regioni del mondo dove la salute generale è migliorata. Comunque sia, per adesso sembra che questa "tendenza al raffreddamento" non accenni a fermarsi: «Prima o poi la temperatura si stabilizzerà», afferma Parsonnet, «tuttavia, non sappiamo ancora quando questo accadrà».