Roma, 17 apr. (AdnKronos Salute) - E' un'opera d'arte ma anche un 'pezzo' d'artista. Si chiama 'Sugababe' la replica vivente dell'orecchio sinistro di Vincent Van Gogh, coltivata grazie all'ingegneria tissutale. Il pittore si sarebbe reciso l’orecchio sinistro dopo una violenta lite con l’amico Paul Gauguin. Ebbene questo orecchio clonato, spiega sul suo sito l'artista Diemut Strebe, autore dell'opera descritta sulla Cnn, è composto da cellule donate da un discendente vivente del pittore olandese, di sesso maschile, trattate per un anno in un bioreattore. L'orecchio di cartilagine è inserito in una teca di cristallo, come se fosse sotto la pioggia.
Il progetto, eseguito insieme a scienziati esperti in staminali e a genetisti, si concentra su una particolare forma di replica umana. L'orecchio è presentato in una serie di edizione limitata. È realizzato grazie a diverse componenti scientifiche, che fanno riferimento al principio di sostituzione, come "un'opera d'arte vivente".
Si può parlare all'orecchio attraverso un microfono. Il suono in ingresso è collegato a un processore del computer, utilizzando un programma software per generare impulsi nervosi simulati dal segnale audio in tempo reale.