Le creme autoabbronzanti colorano gli strati superficiali della pelle grazie a una reazione chimica detta di imbrunimento.
Il diidrossiacetone, il principio attivo della crema autoabbronzante, reagisce in modo reversibile con la cheratina, una proteina che si trova negli strati superficiali dell’epidermide, fornendo alla pelle un colorito più bruno. La reazione è diversa da quella dell’abbronzatura che è data dall’aumento di produzione di melanina, un pigmento naturale prodotto dai melanociti, cellule specializzate per questo scopo che si trovano nella pelle.
Perché la reazione avvenga sono necessarie alcune ore, da due a mezza giornata, secondo la concentrazione del principio attivo e del veicolo, generalmente crema o gel, nel quale è stato inserito. Alle differenti formulazioni corrispondono tonalità diverse di colorazione, comunque una volta che si smette di applicare il prodotto, l’effetto svanisce in pochi giorni.
Quando si utilizzano gli autoabbronzanti è bene però idratare la pelle perché l’uso di questi prodotti la rende più secca, e pulirla a fondo per evitare che trucco o cellule morte impediscano una distribuzione non omogenea del prodotto causando la formazione di inestetiche macchie. Questi prodotti, testati su volontari, non hanno finora rivelato alcun effetto dannoso.