Roma, 25 lug. - (AdnKronos Salute) - Eliminando solo le emissioni domestiche i livelli di inquinamento da particolato sottile a Pechino in inverno si ridurrebbero di circa il 22%. Una riduzione che sarebbe più che raddoppiata qualora si eliminassero le emissioni domestiche in tutte e tre le province che circondano la capitale della Cina. E' quanto emerge da uno studio finanziato dal progetto Purge (Public Health Impacts in Urban Environments of Greenhouse Gas Emissions Reductions Strategies), finanziato dall’Ue, ma coordinato dalla Facoltà di Salute pubblica della UC Berkeley, dall’Università di Princeton e dall’Università di Pechino.
Lo studio, che si è concentrato sulle province di Pechino, Tientsin e Hebei (che insieme hanno una popolazione di oltre 100 milioni di abitanti), sarà pubblicato a breve sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science. La situazione attuale a Pechino registra una concentrazione media quotidiana dei particolati più piccoli (in grado di penetrare in profondità nei polmoni e causare malattie respiratorie croniche e gravi, cardiopatie e cancro ai polmoni) superiore di oltre 6 volte i limiti di sicurezza indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
In particolare, il team di ricerca sostiene che una riduzione delle emissioni del settore residenziale potrebbe avere maggiori benefici sulla qualità dell’aria nella Pianura della Cina del nord, dove si trova Pechino, rispetto a riduzioni in altri settori. Il piano quinquennale della Cina per risolvere gli alti livelli di inquinamento atmosferico nella regione di Pechino non aveva tenuto conto delle emissioni domestiche concentrandosi sulle emissioni a livello industriale.