Milano, 13 feb. (AdnKronos Salute) - - Anche lo smog si ferma davanti a un semaforo rosso. Non bastasse lo stress di restare imprigionati nel traffico a rendere dura la vita del pendolare su quattro ruote, ora gli scienziati inseriscono anche le 'luci rosse' fra i pericoli della giungla urbana. Secondo uno studio dell'università del Surrey è in attesa che scatti il verde che gli automobilisti inalano il 25% della loro dose quotidiana di smog, anche se la sosta agli incroci con semafori pesa solo per il 2% sul totale del tempo trascorso su strada. Ma bastano pochi minuti di stop davanti al rosso per subire un aerosol di nanoparticelle nocive che contribuiscono a malattie respiratorie e cardiache.
Il team di esperti britannici ha monitorato l'esposizione dei guidatori allo smog in diversi momenti del viaggio sulle quattro ruote. E gli incroci gestiti da semafori sono risultati zone calde. Una 'camera a gas' provocata dai frequenti cambiamenti delle condizioni di guida: le auto decelerano e poi frenano davanti al rosso, sostano a motore acceso e poi accelerano per muoversi rapidamente quando scatta il verde. Conseguenza: il picco di concentrazione delle particelle inquinanti è 29 volte superiore a quello rilevato in condizioni di traffico a flusso libero. E poiché le automobili tendono a sostare tutte vicine ai semafori, le probabilità di esposizione alle emissioni dei gas di scarico aumentano.
"L'inquinamento atmosferico è stato recentemente inserito nella 'top ten' dei rischi sanitari affrontati a livello globale, e l'Oms lo collega a 7 milioni di morti premature l'anno", ricorda l'autore principale dello studio, Prashant Kumar. "Non è sempre possibile cambiare strada per evitare i semafori, ma gli automobilisti devono essere consapevoli dei maggiori rischi".
Come ridurli? "Tenendo i finestrini chiusi e aumentando la distanza dal veicolo di fronte - suggerisce Kumar - I pedoni dovrebbero considerare percorsi alternativi riducendo le occasioni di 'incontro' col semaforo. E le autorità del trasporto locale potrebbero aiutare sincronizzando i regolatori del traffico in modo da ridurre i tempi d'attesa ai semafori e studiare soluzioni alternative come i cavalcavia".