Da metà giugno gli Stati Uniti hanno registrato circa 215 casi di gravi infiammazioni polmonari in persone fino a poco prima sane, con complicanze respiratorie che in due circostanze hanno portato alla morte dei pazienti. La misteriosa "epidemia" apparentemente legata all'uso di sigarette elettroniche è però estremamente complessa per la diversità dei dispositivi e dei prodotti utilizzati, oltre che per l'ampia distribuzione geografica delle persone colpite, distribuite in oltre 20 stati.
Al momento non è possibile stabilire con certezza se i problemi respiratori dipendano dalle e-cig o dalle sostanze svapate (ipotesi che però al momento sembra prevalere), né se prima di sentirsi male i pazienti avessero vaporizzato miscele fai da te, acquistate ai margini dei circuiti legali di vendita (almeno in alcuni casi sarebbe avvenuto questo).
Una prima pista. In questo clima le autorità sanitarie dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani e della Food and Drug Administration stanno analizzando il contenuto di almeno un centinaio di campioni prelevati dai pazienti ospedalizzati per cercare elementi ricorrenti, che possano fornire una qualche ipotesi di studio. Qualcosa di interessante sembra emerso, riferisce il New York Times, nel materiale di 34 pazienti ricoverati nella Grande Mela: in 13 campioni di 8 diverse persone sono state trovate tracce importanti di vitamina E acetato, un composto dalle proprietà emollienti contenuto in alcune delle cartucce da svapare.
Si tratta, è bene chiarire, soltanto di un'ipotesi: non ci sono prove che la sostanza sia stata la causa dei disturbi, tanto meno che sia stata l'unica. Nessun composto, nemmeno la vitamina E acetato, è stato trovato in tutti i campioni analizzati. E anche se alla fine si riuscisse a risalire a un minimo comune denominatore, non sarebbe che un pezzo del puzzle, ha fatto sapere la FDA, aggiungendo che «servono maggiori informazioni per capire se vi sia una relazione tra un qualche prodotto specifico e le malattie riportate».


Mix dannoso. Le autorità hanno fatto sapere che si sta indagando su elementi "adulteranti" presenti nei liquidi da svapare. La vitamina E acetato è stata individuata nei campioni a base di cannabis e non in quelli a base di nicotina - un dato in linea con il fatto che molti dei pazienti, secondo le prime analisi, avrebbero usato le e-cig per svapare liquidi contenenti THC, il principio attivo della marijuana. I prodotti contenenti vitamina E acetato analizzati provenivano - spiegano inoltre i sanitari - dal mercato nero e non da prodotti riconosciuti dal New York State Medical Marijuana Program.
Ognuno dei 34 pazienti registrati a New York (di età compresa tra i 15 e i 46 anni) aveva svapato liquidi a base di cannabis almeno una volta. Ma tutti avevano usato anche altri liquidi: un elemento che complica le cose e rende improbabile che la vitamina E acetato sia l'unica sostanza sospettata. Di solito il composto è impiegato come integratore alimentare o in prodotti da applicare sulla pelle, e in nessuno di questi casi è risultato dannoso. Tuttavia, la consistenza oleosa potrebbe farlo comportare diversamente, se inalato ad alte temperature.