Quella che a volte viene chiamata “allergia da freddo” e che colpisce circa il 15% della popolazione (soprattutto donne) in età adulta, non è in realtà una reazione allergica. Ha sì gli stessi sintomi (comparsa di prurito e arrossamenti della cute che può anche sollevarsi fino a formare veri e propri pomfi, cioè rilievi cutanei tondeggianti e lisci, come quelli delle punture da insetti) ma non è provocata, come le vere allergie, dalla risposta del nostro sistema immunitario, che produce anticorpi contro una sostanza estranea (detta “antigene”).
orticaria. In individui particolarmente sensibili, alcune cellule (mastociti) danneggiate dal freddo liberano sostanze come l’istamina, che producono quei sintomi. La definizione più corretta di questa reazione è “orticaria da freddo”. Può essere evitata proteggendo la cute (anche evitando di ingerire bevande ghiacciate, perché le mucose della bocca sono molto sensibili), eventualmente indossando più strati di vestiti, quello più traspirante a contatto con la pelle per evitare altri tipi di orticaria. Quella da freddo può anche essere la spia di altre patologie, come altri tipi di orticarie o allergie alimentari.