Salute

Sei una supermamma? Fai attenzione: tuo figlio può diventare ribelle e antisociale Il pediatra, i genitori devono far capire ai figli che sono protetti senza però condizionarli

L'esperto: "Organizzazione familiare ossessiva può dipendere da ansietà e terrore del giudizio negativo degli altri"

Roma, 8 giu. (AdnKronos) - Essere organizzata per una madre è fondamentale: è una questione di sopravvivenza. E ancora di più lo è essere multitasking. Ma in alcuni casi ci si trova a fare i conti con delle super mamme che non sbagliano mai un colpo, che hanno sempre tutto sotto controllo: hanno acqua, cibo, salviette nella loro borsa di Mary Poppins quando vanno al parco e sono sempre al corrente su tutto ciò che accade a scuola, dove conoscono dal preside al bambino esuberante dell'altra classe. Ci sono poi anche quelle che hanno una opinione e una risposta su tutto fino ad arrivare a ricordare, organizzare e dare consigli alle loro 'colleghe' mamme.

"Dietro alla manipolazione, alla massima organizzazione, alla perfezione a tutti i costi ci sono gravi rischi psicologici - dice all'Adnkronos lo psichiatra Massimo Di Giannantonio - Da una parte ci può essere il delirio di onnipotenza dall'altro il senso di inferiorità e inadeguatezza". "Dietro a una madre che si occupa a 360 gradi dell'organizzazione familiare senza mai tralasciare nulla, in modo direi ossessivo, c'è il bisogno di sentirsi insostituibili, perfetti e naturalmente questo implica una condizione sottostante di ansietà e terrore del giudizio negativo da parte degli altri - spiega l'esperto - Più si è vincolati da questo, da qualcosa che può abbattere la nostra autostima, più si tende a fare di tutto per essere insostituibili e perfetti in modo che nessuno possa criticarci e fare a meno di noi".

"Questa è una costruzione legata a una grande insicurezza ma anche a un senso di colpa sottostante, spesso di origine familiare: aver avuto una madre o un padre che ti hanno fatto sempre sentire inadeguato e mai all'altezza può portare a un tentativo compensatorio". Ma avere una super mamma per un figlio è positivo o no? "I bambini educati da una madre troppo presente, invasiva e pervasiva possono reagire in due modi: o con l'identificazione, cercando di replicare il modello oppure sviluppando una reazione opposta che lo porta alla ribellione all'autorità e al potere. Ciò pone le premesse per comportamenti anti sociali", sottolinea Di Giannantonio.

"Una madre leader in generale può essere una cosa positiva, ma quando si trasforma in un'istitutrice le cose cambiano", dice all'Adnkronos dal canto suo Alberto G. Ugazio, direttore del Dipartimento Medicina pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù. "Le madri iperattive e iperdirettive, che organizzano in modo frenetico, sempre e comunque, il tempo dei loro figli fanno pensare quanto quelle che abbandonano i loro figli a se stessi perché troppo prese dal lavoro - sottolinea - I più piccoli hanno bisogno del loro tempo per pensare, tempo per loro stessi.

L'ideale ovviamente è quel giusto equilibrio perché la stimolazione è più che giusta ma quando diventa eccessiva può diventare una sorta di corsa suicida".

Perché il rischio - questa è una paura diffusa tra i pediatri - è che dall'iper organizzazione e controllo sui propri figli si passi a un eccesso opposto, quello di una libertà educativa sproporzionata e alla solitudine dei più piccoli. "Lasciare i bambini abbandonati a sé stessi come dei selvaggi secondo una cultura post sessantottina del vietato vietare non va bene", osserva Italo Farnetani, pediatra di Milano, che all'Adnkronos dice: "L'educazione giusta prevede dei limiti, una strada tracciata, dei paletti che vanno spiegati, una traccia educativa insomma condivisa da entrambi i genitori che devono trasmettere sicurezza ai propri figli".

"Mamma e papà devono far capire ai figli che sono protetti senza comunque condizionarli", sottolinea l'esperto aggiungendo: "La più bella attività per un bambino è quella di stare con i propri genitori. Quando non è possibile sono dell'idea che sia meglio organizzare attività ludiche, sia fuori che dentro casa, perché i più piccoli da soli si annoiano e la solitudine fa male".

8 giugno 2015 ADNKronos
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