Una ricerca italiana pubblicata su Science descrive un importante meccanismo biologico che lega salute del nostro intestino a quella del cervello. Questo meccanismo si attiva in presenza di certe malattie intestinali, per impedire che l'infiammazione si propaghi al sistema nervoso centrale.
C'è un "però"... Il rovescio della medaglia è che lo stesso fenomeno sembra responsabile anche di manifestazioni come la depressione e l'ansia, che sono spesso associate a patologie infiammatorie croniche dell'intestino.
Lo studio, coordinato da Maria Rescigno, capo del Laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas (Milano), si è concentrato sul plesso coroideo, una struttura cerebrale che contribuisce a filtrare le sostanze contenute nel sangue, impedendo a quelle nocive di raggiungere il sistema nervoso.
I risultati. I ricercatori hanno documentato che, in presenza di molecole infiammatorie, il filtro serra le maglie per proteggere il cervello. Queste molecole, normalmente assenti, penetrano nei vasi quando malattie come il morbo di Chron o la colite ulcerosa rendono più permeabile la barriera che separa l'intestino dal sistema circolatorio.
Lo studio ha anche confermato quanto una corretta comunicazione fra intestino e cervello sia delicata e importante per il nostro benessere. Esperimenti su modelli animali hanno infatti dimostrato che, pur proteggendo il sistema nervoso, la chiusura del "cancello" che mette in comunicazione il cervello e l'intestino determina comportamenti ansiosi e problemi di memoria.