Secondo uno studio recente condotto dalla Duke University (North Carolina, Usa) il colpevole delle scottature, oltre al sole, sarebbe la malefica TRPV4, una molecola presente in abbondanza nella nostra epidermide. La maggior parte delle scottature solari sono provocate dai raggi UVB, che in moderata quantità non risultano dannosi, ma che a seguito di prolungate esposizioni al sole possono danneggiare il DNA delle cellule della pelle tanto da aumentare il rischio di tumori. Le scottature sarebbero un segnale che ci invia il nostro corpo per avvertirci di ciò che potrebbe accadere. Secondo Wolfgang Liedtke, uno degli autori dello studio, la molecola TRPV4 provocherebbe la pelle rossa e il dolore tipici delle scottature solari.
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Lo studio
Test condotti sui topi (la cui pelle è simile a quella umana) hanno dimostrato che eliminando geneticamente la TRPV4 dall'epidermide, il rossore e l'effetto doloroso e pruriginoso si riducono. Questa molecola, spiegano gli studiosi, stimolata dai raggi solari, fa in modo che ioni positivi, come calcio e sodio, penetrino nelle cellule dell'epidermide, attivando a loro volta un'altra molecola, l'endotelina, che provoca la sensazione di prurito.
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Svelato il meccanismo, i ricercatori hanno sperimentato sui topi un prodotto farmaceutico - chiamato GSK205 - che inibendo la TRPV4 ha effettivamente reso la pelle dei roditori molto più resistente alle scottature. «Lo studio della TRPV4 può aiutare nella prevenzione e nella cura delle scottature solari e forse dei danni cronici provocati dal sole, come i tumori della pelle o l'invecchiamento cutaneo, ma bisogna ancora lavorare prima che gli inibitori della TRPV4 diventino uno strumento utile nell'arsenale della protezione solare, magari sotto forma di nuovi tipi di creme, o nella cura di danni solari cronici», afferma Steinhoff, uno degli autori dello studio.
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