Milano, 30 dic. (AdnKronos Salute) - In tempo di influenza, nuove intuizioni su come gli esseri umani rispondono alla vaccinazione. A pubblicare la scoperta di una firma molecolare che potrebbe aiutare a identificare le persone a rischio di una risposta negativa è uno studio pubblicato online questa settimana su 'Nature Immunology'. Il lavoro è stato condotto dai ricercatori del King's College di Londra su oltre un centinaio di 'cavie umane'.
Adrian Hayday e i suoi colleghi hanno immunizzato 178 soggetti sani con un vaccino per l'influenza suina causata dal virus pandemico H1N1, che conteneva un composto aggiuntivo destinato a potenziare le risposte immunitarie. I ricercatori hanno poi misurato centinaia di parametri che influenzano la capacità di risposta del sistema immunitario umano. Così si è visto che entro 24 ore tutti i volontari hanno mostrato profondi cambiamenti nelle frequenze dei globuli bianchi circolanti, nonché in geni e proteine espressi da queste cellule, rispetto allo stato pre-vaccinazione. Gli studiosi hanno trovato notevoli differenze tra i volontari più giovani (
Nel 20% dei partecipanti che hanno riportato reazioni avverse alla vaccinazione, inoltre, gli autori rilevato una firma pre-vaccinazione correlata con una maggiore frequenza di cellule B immature nel sangue. Le cellule B sono responsabili della produzione di molecole anticorpali. Gli autori hanno scoperto che gli auto-anticorpi erano già presenti nei campioni ottenuti da questi soggetti per il resto sani prima di essere immunizzati, il che ha suggerito questa condizione pre-esistente potrebbe aver contribuito alla reazione avversa sperimentata da queste persone. E potrebbe indicare un maggior rischio di sviluppare una malattia autoimmune in futuro.