Fin dai primi mesi della pandemia vi avevamo parlato del saturimetro, uno strumento utile per tenere monitorata da casa l'ossigenazione sanguigna. Il National Health Service (NHS) britannico e la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA) ne denunciano però un grave limite: il dispositivo sopravvaluterebbe infatti l'ossigenazione sanguigna in chi ha la pelle più scura, con conseguenze potenzialmente gravi per chi, affidandosi allo strumento, può così sottovalutare la propria condizione respiratoria e polmonare di quel momento.
Questione di luce. «Ho comprato un saturimetro per monitorare il mio livello di ossigenazione sanguigna, ma quando mi hanno ricoverato in ospedale i medici mi hanno detto che era già tardi, nonostante per l'apparecchio fosse tutto sotto controllo», spiega Ranjit Senghera Marwaha, paziente di origini indiane che ha provato sulla propria pelle il malfunzionamento dello strumento. Secondo gli esperti il problema potrebbe essere la pigmentazione della pelle: il saturimetro emette dei piccoli fasci di luce che attraversano il sangue, e il tono scuro dell'epidermide sembra influenzare il modo in cui la luce viene assorbita.
È importante saperlo. «Dobbiamo assicurarci che tutti conoscano questo limite», sottolinea Habib Naqvi, direttore del Race and Health Observatory dell'NHS, invitando i pazienti di etnia asiatica, nera e altre minoranze a continuare a utilizzare il saturimetro, ma di fare riferimento sempre a un professionista sanitario. I dati mostrano che le persone di queste etnie sono più soggette a contrarre la covid in forma grave e mortale, e gli esperti credono che gli errori del saturimetro potrebbero essere un fattore determinante. «È fondamentale condurre nuovi studi per assicurare dei saturimetri affidabili per tutti, a prescindere dal colore della pelle», conclude Naqvi.