Ce lo ripetono come un mantra da più di un mese, da quando è esplosa l'emergenza coronavirus: lavarsi bene le mani è fondamentale per sconfiggere il SARS-CoV-2, il virus che causa la CoViD-19. Sembra strano pensare che, in un momento in cui non esistono ancora cure (anche se sembra funzionare il farmaco contro l'artrite reumatoide) né vaccini per proteggerci dal nuovo coronavirus, la migliore protezione ci venga data dal sapone che tutti abbiamo in casa. Come mai? Come riesce a uccidere (o, per meglio dire, inattivare) i virus?
Fragili legami. Per capirlo bisogna capire come sono strutturati i virus: la maggior parte di essi è composta da acido ribonucleico (RNA), proteine e lipidi. Per funzionare e intaccare le cellule, questi tre componenti devono rimanere insieme: se anche uno solo di essi si divide dagli altri, il virus non può più agire. Ed è proprio qui che entra in gioco il sapone, che agisce sui lipidi dissolvendoli, e fa sì che il virus si "sciolga" come neve al sole e venga così inattivato.
vietato toccare! Ci viene detto di lavarci le mani soprattutto dopo essere stati in un luogo pubblico (come ad esempio un supermercato). Come mai? Perché le goccioline di saliva (e con esse il virus) possono, specie dopo uno starnuto o un colpo di tosse, depositarsi su una superficie. Le goccioline evaporano abbastanza velocemente, ma il virus rimane lì: toccando quella superficie con le mani lo catturiamo, e se ci tocchiamo gli occhi, il naso o la bocca (come facciamo molto spesso), ne veniamo infettati. Se il sapone non è a portata di mano (anche se, visto l'obbligo di stare a casa, l'eventualità è ormai remota) vanno bene anche i prodotti a base alcolica come i gel disinfettanti, purché si faccia attenzione a passarli su ogni angolo delle mani.