Roma, 10 ago. (AdnKronos Salute) - Dall'Unicef, che insieme ai suoi partner già fornisce acqua potabile a 13 milioni di siriani in tutti i governatorati, un Piano per far fronte alla drammatica situazione ad Aleppo, dove ben 2 milioni di persone sono senza acqua corrente, e dare risposte concrete e immediate all'emergenza.
L'Unicef ha aumentato la distribuzione - con autotrasporto - di acqua nelle parti occidentali della città di Aleppo dopo la recente escalation di attacchi e scontri del 31 luglio. Insieme a Icrc e Sarc, sta quotidianamente portando acqua potabile d'emergenza a 325.000 persone, tra quelle più vulnerabili, nella parte occidentale della città, comprese le famiglie sfollate a causa dei recenti combattimenti. Acqua potabile sicura - informa ancora l'Unicef - è attualmente trasportata tramite 70 pozzi a terra e sul fiume Queiq, vicino alla città di Aleppo, dove l'Unicef ed i suoi partner hanno installato 28 unità per il trattamento delle acque.
Nelle aree orientali di Aleppo, fino a 300.000 persone - di cui oltre un terzo bambini - si affidano all’acqua dai pozzi, che è potenzialmente contaminata da materiali fecali e pericolosa da bere, avverte l'Unicef, che sta cercando di accedere all'area ad est di Aleppo, riprendere le riparazioni urgenti delle tubature idriche e di altre infrastrutture, per completare l'installazione e l'allestimento di pozzi, e aumentare la capacità di stoccaggio dell'acqua, così come fornire il trasporto d’emergenza, se necessario.