Salute

Sanità: Unicef, in Iraq 3,6 mln di bimbi a rischio per crescenti violenze

Nuovo rapporto rivela che il numero dei minori in pericolo è aumentato di 1,3 mln in 18 mesi

Roma, 30 giu. (AdnKronos Salute) - Sono 3,6 milioni i bambini in Iraq (uno su 5) a grave rischio di morte, di essere feriti, di subire violenze sessuali, sequestri e reclutamenti in gruppi armati. Lo riferisce il nuovo rapporto dell'Unicef 'Un prezzo pesante per i bambini', rivelando che il numero di bimbi in pericolo di subire queste violazioni è aumentato di 1,3 milioni in 18 mesi.

Un totale di 1.496 bambini sono stati rapiti nel Paese nel corso degli ultimi 2 anni e mezzo, che equivale a 50 piccoli rapiti ogni mese; molti sono costretti a combattere o a subire abusi sessuali. Il report indica inoltre che quasi il 10% dei bimbi iracheni - più di 1,5 milioni - sono stati costretti ad abbandonare le loro case a causa della violenza dall'inizio del 2014, spesso più volte.

Quasi una scuola su 5 non è utilizzabile a causa del conflitti e quasi 3,5 milioni di bambini in età scolare sono senza un'istruzione. Dal 2014, l'Unicef ha verificato 122 attacchi alle strutture per l'istruzione e 797 scuole sono state utilizzate come rifugi per gli sfollati.

Continua il rapporto: 8,3 milioni di bambini (più del doppio del numero stimato nel 1990) sono stati esposti dal 2014 a grave stress; 975.000 ragazze (erano 449.800 nel 1990) si sono sposate prima dei 15 anni e 575.000 bimbi (erano 265.300 nel 1990) lavorano. E ancora: 4,7 milioni di bambini hanno bisogno di aiuti umanitari (un terzo di tutti i bambini iracheni), mentre molte famiglie devono ora affrontare il peggioramento delle condizioni dopo le operazioni militari a Fallujah e intorno a Mosul.

Nel 2016, più di un quarto dei circa 1,1 milioni di bambini che nascerà lo farà senza assistenza medica. Quasi un quarto dei bimbi in Iraq ha ritardi nella crescita; un piccolo su 25 muore prima del quinto compleanno; 1 milione di bambini sotto i 10 anni che hanno abbandonato le loro case si trovano ad affrontare una grave carenza di acqua potabile; il 25% dei bimbi soddisfa le esigenze di avere acqua quotidianamente accedendo a fiumi e torrenti.

"I bambini in Iraq sono in prima linea e vengono colpiti ripetutamente e senza sosta", dichiara Peter Hawkins, rappresentante Unicef Iraq. "Facciamo appello a tutte le parti alla moderazione e a rispettare e proteggere i bambini. Dobbiamo aiutare i bambini ad avere tutto il sostegno di cui hanno bisogno per riprendersi dagli orrori della guerra e contribuire a un Iraq più pacifico e prospero".

Il rapporto dell'Unicef documenta la portata e la complessità della crisi umanitaria in un Paese avvolto da quasi 4 decenni di conflitti, di insicurezza e di abbandono, e dove l'impatto sui bambini peggiora ogni giorno.

"Il rapimento dei bambini dalle loro case, dalle loro scuole e per le strade è orribile", prosegue Hawkins. "Questi bambini vengono strappati dalle loro famiglie e sono sottoposti a terribili abusi e a sfruttamento".

L'Unicef chiede un'azione urgente per proteggere i diritti dei bambini in Iraq. Ci sono 5 passi concreti che devono essere intrapresi immediatamente: 1) Porre fine a uccisioni, mutilazioni, rapimenti, torture, detenzioni, violenze sessuali e reclutamento di bambini. Porre fine ad attacchi a scuole, strutture sanitarie e al personale; 2) Fornire libero accesso umanitario e incondizionato a tutti i bambini, ovunque si trovino nel Paese, comprese le zone che non sono sotto il controllo del governo. Nelle zone in cui il conflitto è in corso, ai civili che desiderano lasciare deve essere lasciato un passaggio sicuro e devono potere accedere ai servizi di cui hanno bisogno; 3) Potenziare e migliorare l'istruzione per i bambini delle scuole; aumentare l'accesso all'apprendimento e dotare gli insegnanti e i bambini di materiali didattici e formativi. Questi sono i bambini che ricostruiranno l'Iraq e contribuiranno ad un futuro più pacifico e stabile; 4) Fornire programmi psicologici e ricreativi per aiutare i bambini a guarire e a riprendersi la loro infanzia; 5) Aumentare i finanziamenti. L'Unicef ha chiesto 100 milioni di dollari per la sua risposta in Iraq per il 2016.

30 giugno 2016 ADNKronos
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