Roma, 7 ott. (AdnKronos Salute) - "Riportare la tutela della salute nella legislazione esclusiva dello Stato è l’unica possibilità per garantire livelli uniformi di assistenza a tutti i cittadini italiani". Lo sostengono la Federazione nazionale degli Ordini dei medici e i sindacati dei camici bianchi che rivolgono un appello ai senatori, chiamati, nei prossimi giorni, a votare sull’art. 31 che modifica l’art. 117 della Costituzione. I medici chiedono che "non vengano approvati emendamenti riduttivi della potestà legislativa esclusiva dello Stato, riguardanti la tutela della salute e le politiche sociali e della facoltà di intervento sostitutivo da parte dello Stato".
Il testo approvato dalla Camera "non soddisfa pienamente le aspettative del mondo medico; gli stessi dati riportati dal primo ministro in Parlamento dimostrano l’esplosione della spesa sanitaria subito dopo la riforma del Titolo V approvata nel 2001, accompagnata da deficit enormi in molte Regioni che hanno costretto i cittadini a subire aumenti di tasse ed un peggioramento dei servizi, senza corrispondenti modifiche organizzative e strutturali necessarie a far recuperare efficienza al sistema. Oggi noi assistiamo a venti sistemi sanitari regionali, ognuno con un proprio modello, con tentativi di attribuire regionalmente competenze diverse alle singole professioni sanitarie, con una frammentazione dei servizi e delle modalità prerogative degli stessi che stanno minando l’universalità del Ssn".
I medici italiani, conclude la nota, "si oppongono a questa deriva localistica che impedisce allo Stato di intervenire fattivamente in quelle Regioni nelle quali il malgoverno e la cattiva politica non garantiscono i Lea ai cittadini e costringono ad estenuanti trattative in Conferenza Stato Regioni, che spesso bloccano per anni provvedimenti importanti per rinnovare il Ssn. Il testo di modifica dell’art. 117 non è perfetto, ma almeno riporta alcuni poteri allo Stato. Senatori, non perdiamo quest’occasione unica per poter garantire livelli uniformi di assistenza a tutti i cittadini italiani, potrebbero non esservene altre".