Salute

Sanità: sindacati in piazza, Renzi giù le mani dall'assistenza medica notturna

Roma, 11 mag. (AdnKronos Salute) - "Renzi giù le mani dall'assistenza medica notturna e no all'intasamento e al collasso dei pronto soccorso". Sono gli slogan che risuonano questa mattina a Roma davanti la Camera dei Deputati, urlati a gran voce dai sindacati dei medici, che protestano contro l'approvazione dell'atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione dei medici e pediatri. "Un provvedimento che prevede l'eliminazione dalle 24 alle 8 di questo servizio e che avrà come inevitabile conseguenza la chiusura di tutte le postazioni di guardia medica, l'inevitabile uso improprio del 118 e il conseguente intasamento dei pronto soccorso". E' la denuncia dello Smi, il Sindacato medici italiani, promotore della protesta, a cui hanno aderito Cgil-Cisl-Uil Medici, Simet, Confconsumatori e Federconsumatori.

In piazza molti giovani medici, con camice bianco e cartelli di protesta, che vogliono difendere la continuità dell'assistenza sul territorio e una possibilità di lavoro, una volta finito il percorso di laurea. Il provvedimento "va ad intaccare il nostro futuro, la guardia medica è la naturale prosecuzione della scuola di specializzazione in medicina generale - spiega all'Adnkronos Salute Valeria Di Gesaro, di Smi Sicilia - Il sistema sanitario è H24, prevedere invece una copertura H16 porterà ad un buco nell'assistenza notturna che sarà affidata solo ai pronto soccorso".

"In Italia, secondo l'ultimo report del ministro della Salute del 2012, sono 12 mila i titolari di Guardia medica, ma noi stimiamo siano solo il 60% di quelli che realmente lavorano, circa 20 mila persone - spiega Maurizio Andreoli, responsabile centro studi Smi - Dalle 24 alle 8 le visite fatte dalla Guardia medica ogni anno sono 3 mln. Se passerà il provvedimento l'impatto sui pronto soccorso che dovranno sopperire sarà devastante, con 3 mln di accessi in più su un servizio che già e' in sofferenza. Va poi ricordato che la guardia medica costa meno di 10 euro l'anno a cittadino, circa 660 mln l'anno in totale".

Alla protesta promossa dallo Smi hanno partecipato molti sindaci di piccole comunità riuniti nell'Anpci, l'Associazione nazionale piccoli comuni d'Italia, che ha portato il proprio sostegno alla manifestazione dei medici. "Diciamo no ad una politica scellerata che punta a ridurre i servizi minimi su un territorio collinare, montano, rurale, disagiato e marginale. Per fortuna - ha affermato l'Anpci - ci sono comuni virtuosi che resistono allo spopolamento e, come con la manifestazione di oggi, dicono no ad una proposta scellerata che rischia di lasciare la popolazione di tante piccole comunità senza un'assistenza medica adeguata".

La protesta dei sindacati medici arriva anche sui social network, grazie all'hashtag #sìH24noH16 lanciato dallo Smi per il 'Tweet mob' collegato alla manifestazione.

"Abbandonare i deboli, i malati, i bisognosi non è etico e viola i principi fondanti della sanità pubblica e universale e quelli stessi sanciti dalla Costituzione - rimarca lo Smi - E' necessario avere la consapevolezza che, di fatto, si stanno smantellando i presidi del Servizio sanitario nazionale, sopratutto nei piccoli centri. Con la scusa di riorganizzare in H16 il servizio sanitario territoriale si sta camuffando la disarticolazione dell'assistenza sanitaria del territorio così come concepita oggi". Infine una piccola polemica a distanza con la Fnomceo, che - lamenta Pina Onotri, segretario Smi - ha "organizzato proprio oggi" la presentazione della III Conferenza nazionale che si terrà a Rimini.

11 maggio 2016 ADNKronos
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