Roma, 3 nov. (AdnKronos Salute) - Circa 1.000 infermieri, in rappresentanza degli oltre 270 mila che lavorano nelle corsie degli ospedali italiani, stanno protestando a Roma davanti all'ingresso della Camera, in piazza Montecitorio. A organizzare il sit-in di protesta è il Nursind, sindacato di categoria che ha proclamato, per oggi, 24 ore di sciopero nazionale. Giornata di disagi, quindi. Verranno garantiti i servizi d’urgenza, ma saranno a rischio tanti interventi chirurgici già programmati e anche i semplici prelievi del sangue, le attività ambulatoriali e la radiologia. A spingere gli infermieri ad alzare la voce sono stipendi e assunzioni bloccate; personale ridotto all'osso; ritmi di lavoro insostenibili.
In piazza a Roma anche il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, che punta il dito contro il governo: "Su oltre 500 mila lavoratori del Ssn, almeno 220 mila sono infermieri: l’attenzione nei nostri confronti non mi sembra però proporzionata a queste cifre. La nostra base è in grossa sofferenza. Le scelte politiche del governo - spiega all'Adnkronos Salute - ci hanno sistematicamente esclusi. Basti pensare agli 80 euro: il nostro reddito si aggira mediamente tra 28 mila e 30 mila euro e siamo quindi la prima fascia esclusa dal bonus".
Un malcontento sintetizzato bene dai tanti cartelli e striscioni di protesta esposti in piazza. Uno di questi, tenuto su da decine di palloncini blu, recita: "Aspettiamo il rinnovo del contratto. Invece contra-rremo l'Ebola". Su un altro c'è invece scritto: "Siamo ridotti all'osso...o!!!". Oltre al sit-in, sono previsti volantinaggi e presidi fuori dagli ospedali per spiegare ai cittadini il malcontento della categoria e il rischio che corre il sistema sanitario nazionale.