Roma, 29 apr. (AdnKronos Salute) - Ospedali e civili non sono un obiettivo militare. Lo ribadisce a gran voce Medici senza frontiere, che ha lanciato la mobilitazione globale #NotATarget, dopo la distruzione dell'ospedale di Al Quds, supportato da Msf ad Aleppo.
Il 3 maggio il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà una risoluzione per fermare futuri attacchi contro ospedali, pazienti e civili nelle zone di guerra, ricorda Msf che ne ha seguito da vicino la redazione. E ora chiede che "la risoluzione riaffermi il rispetto del Diritto internazionale umanitario da parte di tutti i Paesi; garantisca la possibilità di fornire assistenza medica imparziale, proteggendo gli operatori sanitari e tutti i pazienti, indipendentemente da chi sono (come afferma il Diritto internazionale umanitario); stabilisca investigazioni indipendenti efficaci sugli attacchi contro le strutture sanitarie per individuare i responsabili.
Su Facebook e Twitter - spiega Msf - si può sovrapporre alla propria immagine profilo l'icona del bersaglio #NotATarget, per ribadire in modo diretto e personale che i civili non sono obiettivi militari. Lunedì 2 maggio alle 12 la piattaforma Thunderclap invierà un messaggio simultaneo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, da parte di tutte le persone che hanno aderito alla mobilitazione.