Roma, 25 feb. (AdnKronos Salute) - Per l'epidemia di morbillo in Usa, gli allarmi sulla stampa e nelle scuole, "esiste una sola spiegazione: il ritorno del morbillo è legato alla percentuale sempre più crescente di genitori irresponsabili che rifiutano di far immunizzare i propri figli per obiezioni fondate su ideologie di vario tipo". Lo afferma, in un editoriale dal titolo 'Mickey Mouse, l’ideologia e il morbillo', il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco Luca Pani.
Per Pani, l'epidemia di morbillo in corso "nel Paese più potente e sviluppato del mondo, gli Stati Uniti, in cui negli ultimi mesi sono stati segnalati oltre 121 casi in 17 stati, la maggior parte dei quali collegati a un focolaio iniziato nel parco divertimenti di Disneyland in California" è emblematica di un rischio reale nei Paesi occidentali. Capita, "purtroppo anche nel nostro Paese, che tutte le malattie prevenibili attraverso la vaccinazione, per esempio, difterite, pertosse, tetano, morbillo, parotite e rosolia, sono in aumento, e diversi gruppi di genitori scelgono di ritardare la vaccinazione, di immunizzare selettivamente i propri figli e, a volte, di non vaccinarli per niente".
"Le ragioni che determinano questo tipo di scelte sono varie: dai timori per gli effetti avversi nei bambini sani, al diritto di scegliere per i propri figli, dal consenso informato sino alla libertà di religione o di coscienza. Una piccola parte di genitori si oppone categoricamente alle vaccinazioni e, dato che è noto che non si possono convincere cervelli irrazionali tentando di usare argomenti logici e razionali - dice Pani - bisognerebbe cercare di informare in modo più preciso e capillare almeno coloro i quali hanno delle perplessità".
In questa vicenda "il diritto di ciascun cittadino di compiere in autonomia le scelte che riguardano la propria salute e quella dei propri figli minorenni si contrappone - scrive Pani - a quello della collettività di preservare i vantaggi, in termini di prevenzione, conseguiti attraverso decenni di vaccinazione di massa. A ciò si aggiunge il risentimento affiorante nei riguardi di chi, in nome dell’autodeterminazione, rischia di compromettere il cosiddetto 'effetto gregge', vanificando in parte gli sforzi per l’immunizzazione globale e mettendo quindi a repentaglio la salute di tutti".
"Quello che rileviamo più interessante è che i comportamenti anti-vaccinali" iniziano "a mostrare un’inversione di tendenza rispetto al tasso di scolarizzazione e di alfabetizzazione della popolazione generale. Molti 'colletti bianchi', professionisti e laureati rifiutano di far vaccinare i propri figli. Questi aspetti del dibattito americano dovrebbero far riflettere anche gli europei e in particolare noi italiani dove la vaccinazione per il morbillo è stata messa in relazione con l’autismo da un tribunale", conclude Pani, invitando a "non abbassare la guardia e non sottovalutare gli effetti delle nuove ideologie anti-vaccinali che ritornano minacciosamente a far breccia nella popolazione".