Roma, 7 apr. (AdnKronos Salute) - I bisogni sanitari dovuti alle emergenze umanitarie non sono mai stati così elevati. E' l'allarme lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità che quantifica il bisogno di fondi, per la stessa organizzazione e gli enti associati, in 2,2 miliardi di dollari per poter offrire quest'anno i servizi sanitari indispensabili a più di 79 milioni di persone in una trentina di Paesi a fronte di situazioni di emergenze di lunga durata, secondo il Piano d'interventi umanitari Oms 2016 pubblicato nei giorni scorsi.
L'agenzia delle Nazioni Unite collabora infatti con le organizzazioni associate per assicurare servizi d'urgenza, in particolare per la fornitura dei farmaci essenziali, dei vaccini e trattamenti per malattie come colera, morbillo, spesso in condizione di estrema difficoltà. Anche "i rischi sanitari legati alle situazioni d'urgenza non sono mai stati così elevati", spiega Bruce Aylward, direttore esecutivo ad interim del settore 'Fiammate epidemiche e urgenze sanitarie' Oms. "E la situazione si aggrava. L'impatto crescente dei conflitti prolungati, delle migrazioni forzate, del cambiamento climatico, dell'urbanizzazione non pianificata e dell'evoluzione demografica fa sì che le situazioni d'emergenza sanitaria divengano sempre più frequenti".
In Siria, per esempio, l'Oms cerca fondi per garantire i servizi sanitari necessari a 11,5 milioni di persone. E sono necessari fondi anche per far fronte alle necessità di 6,8 milioni di persone minacciate dalla peggiore siccità che colpisce l'Etiopia, dove una della priorità è salvare 400 mila bambini. Ma l'ente ginevrino dovrà rispondere anche alle nuove emergenze come quelle create da ciclone Winston alle isole Fiji a febbraio, le fiammate di malattie infettive come Zika e la febbre gialla in Angola.