Lunedì 1 febbraio a Ginevra si riunirà il Comitato d'emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per discutere della situazione internazionale sul virus Zika. «L'OMS è profondamente preoccupato per la situazione in rapida evoluzione del virus Zika», ha sottolineato Margharet Chan, direttore generale dell'Organizzazione.
Secondo una stima della stessa OMS, il virus potrebbe infettare 3-4 milioni di persone nelle Americhe, 1,5 milioni delle quali soltanto in Brasile, dove sono nati circa 4.180 bambini con microcefalia.
Ci sono forti sospetti che tra questa malformazione nei neonati e il virus Zika contratto dalle donne in gravidanza ci sia un legame. «Voglio essere chiara: la relazione fra il virus Zika e le malformazioni non è stata ancora stabilita», ha spiegato Chan, ma questa relazione «è altamente sospettata». L’Oms ha anticipato che sta per essere pubblicato uno studio che dà un’ulteriore conferma.
Non ripetere gli errori di Ebola. Pochi giorni fa due scienziati dell’O’Neill Institute for National and Global Health Law di Georgetown (Usa), Daniel Lucey e Lawrence O. Gostin, sulle pagine di Jama avevano lanciato un appello perché non si ripetesse quanto avvenuto nel caso del virus Ebola, quando - questa è la tesi degli esperti - la mancanza di un intervento deciso dell’OMS nella fase iniziale della crisi è probabilmente costata migliaia di vite. Secondo i due infettivologi, se non si intraprendono immediatamente decise azioni contro il virus, le conseguenze possono essere molto gravi.