Roma, 9 dic. (AdnKronos Salute) - Buone notizie nella lotta alla malaria. Secondo il 'World Malaria Report 2015' dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) più della metà (57) dei 106 Paesi che nel 2000 combattevano contro la malaria, nel 2015 hanno ridotto i nuovi casi del 75%. In questi 15 anni inoltre 18 Paesi sono riusciti a ridurre i soggetti colpiti del 50-75%. Nella zona dell'Africa Sub-Sahariana "la prevenzione ha portato ad importanti risparmi", sottolinea il report. A livello globale, nonostante i progressi, rimane ancora molto lavoro da fare: circa 3,2 miliardi di persone (quasi la metà della popolazione mondiale) sono a rischio malaria. Nel 2015 sono stimati 214 milioni di nuovi casi e circa 438 mila decessi.
Le zanzariere trattate con gli insetticidi hanno contribuito ai maggiori risparmi, seguite dalle terapie combinate basate sull'artemisinina e infine da ambienti interni trattati con insetticidi. "Dal 2000 gli investimenti nella prevenzione e nel trattamento della malaria hanno evitato oltre 6 milioni di morti", ha affermato Margaret Chan, direttore generale dell'Oms. "Sappiamo ciò che funziona, ora la sfida è quella di fare ancora di più". Per la prima volta - sottolinea il 'World Malaria Report 2015' - nella Regione Europea non sono stati registrati casi 'indigeni' di malaria.
Dal 2000, il tasso di mortalità della malaria è diminuito del 85% nella regione del Sud-Est asiatico, del 72% nella regione delle Americhe, del 65% nel regione del Pacifico occidentale, e del 64% nella regione del Mediterraneo orientale. "Mentre in Africa la malaria continua a mietere vittime, ci sono stati importanti passi avanti - conclude il report - negli ultimi 15 anni, i tassi di mortalità della malaria sono diminuiti del 66% tra tutti i gruppi di età e del 71% tra i bambini sotto i cinque anni, una popolazione particolarmente suscettibili alla malattia".