Roma, 11 nov. (AdnKronos Salute) - Altroché sprechi: in Italia, oltre il 10% della spesa sanitaria, se ne va in esami e visite superflue. E' il fenomeno della medicina difensiva - la tendenza a prescrivere visite, esami e prestazioni inappropriate o in eccesso - praticata da 6 medici su 10, e che pesa sulle casse dello Stato per circa 10 miliardi.
E' quanto emerge da uno studio pilota elaborato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e presentato oggi a Roma nel corso del workshop 'Medicina difensiva - Sperimentazione di un modello per la valutazione della sua diffusione e del relativo impatto economico'.
Lo studio è stato effettuato in 4 regioni (Lombardia, Marche, Sicilia, Umbria) su un campione di circa 1.500 medici ospedalieri. Questi i risultati nel dettaglio: il 58% degli intervistati ha dichiarato di praticare la medicina difensiva e per il 93% il fenomeno è destinato ad aumentare. E ancora: le prestazioni più frequenti per cui la si pratica sono nel 33% gli esami laboratorio, sempre per il 33% gli esami strumentali, per il 16% le visite specialistiche e per il 6% il comportamento è quello di non fornire cure potenzialmente efficaci ma ad alto rischio complicazioni.
Per i camici bianchi, le cause principali del fenomeno sono per il 31% la legislazione sfavorevole per il medico, per il 28% il rischio di essere citati in giudizio e per il 14% lo sbilanciamento del rapporto medico-paziente con eccessive richieste, pressioni e aspettative da parte del paziente e dei familiari.
Secondo gli intervistati le azioni potenzialmente efficaci per ridurre la medicina difensiva sono per il 49% attenersi alle evidenze scientifiche e per il 47% riformare le norme che disciplinano la responsabilità professionale.