Roma, 2 dic. (AdnKronos Salute) - In Italia, circa 4 malati cronici su 10 denunciano difficoltà di accedere ad esami diagnostici a causa del ticket. E' quanto emerge dal XIII Rapporto sulle politiche della cronicità presentato oggi a Roma dal Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (Cnamc) di Cittadinanzattiva.
Dall'indagine risulta che non tutti gli esami necessari per il controllo della patologia sono coperti dall'esenzione (34,5%), mentre ve ne sono altri per cui esiste l'esenzione ma che ormai sono superati da esami più innovativi (12,9%).
Il 36,7% delle associazioni segnala inoltre l'interruzione della terapia farmacologica, determinata per oltre il 70% dei casi da problemi di budget dell'ospedale o della Asl. In un caso su due si verifica un problema di aderenza alla terapia, generato dalla difficoltà di ricordare la posologia (60%) o dagli effetti avversi (44,4%). Altro motivo di rinuncia è la difficoltà di farsi prescrivere il farmaco su ricetta rossa 27,8% (lo specialista e il medico di famiglia si rimpallano la responsabilità).
La burocrazia inutile è, per le associazioni dei malati cronici, la voce al top della classifica delle inefficienze del Ssn. La sensazione generale che emerge dall'indagine è che le inefficienze la facciano da padrone: nel 2013 il 77% delle associazioni dichiara di averne riscontrate, innanzitutto determinate dalla burocrazia inutile (80%), dalla cattiva gestione e allocazione delle risorse umane (66,7%) alle prese con il blocco del turn over, dalla organizzazione inefficiente dei servizi (50%).
Tra le inefficienze indicate dai pazienti cronici anche l'uso improprio di risorse per il 33,3%; le gare di appalto (30%); il ricovero inappropriato (26,7%); gli acquisti inutilizzati (20%); la mobilità sanitaria (16,7%); la condizione e la manutenzione delle strutture (13,3%).
E ancora. Crescono nel 2013 le difficoltà ad accedere all'assegno di invalidità (+12%). In particolare, i pazienti sono costretti a subire valutazioni variabili, eseguite in molti casi con superficialità da chi non ha una esatta conoscenza della patologia e con una conseguente sottovalutazione della situazione. Per quanto riguarda l'handicap permane la difficoltà ad usufruire dei tre giorni di permesso retribuiti (53,1%) o del congedo di due anni (35,5%).