Roma, 30 apr. (AdnKronos Salute) - Nella notte il primo cargo di Medici senza frontiere (Msf) è riuscito ad atterrare a Kathmandu: a bordo quattro tende gonfiabili per realizzare un ospedale da campo, e tutte le forniture mediche necessarie al suo funzionamento. Le équipe stanno identificando il sito migliore per costruire l'ospedale, "dove i bisogni sono maggiori e dove il nostro intervento potrà dare il miglior valore aggiunto", spiegano da Msf.
Nel frattempo le equipe arrivate in Nepal nei giorni scorsi con kit portatili per interventi chirurgici e la costruzione di ripari, hanno avviato le attività. Un team chirurgico sta iniziando a supportare l’ospedale nel distretto di Bhaktapur, area gravemente colpita a est di Kathmandu. La priorità di Msf resta quella di raggiungere le aree più remote, che finora hanno ricevuto solo un'assistenza minima. Un'equipe composta da un medico, un infermiere e un logista ha lasciato Kathmandu in elicottero per avviare cliniche mobili nei villaggi remoti sulle montagne del distretto di Sindhupalchowk, gravemente colpite dal terremoto. Mentre ieri un'altra equipe è riuscita a portare oltre 200 kit per la costruzione di ripari nel villaggio di Gumba, distretto di Ghorka (200 km a nord di Kathmandu).
Continuano infine i contatti con gli ospedali di Kathmandu e Bhaktapur per monitorare la loro capacità di risposta alla sindrome da schiacciamento, patologia tipica dei terremoti. Tra gli oltre 60 operatori umanitari di Msf che si trovano oggi in Nepal, ci sono anche gli italiani Angelo Rusconi, logista che in questo momento si trova nell’area di Ghorka, e il responsabile finanza Andrés Weisz, basato a Kathmandu. È possibile sostenere l’azione di Medici Senza Frontiere donando al Fondo Emergenze, www.medicisenzafrontiere.it.