Milano 4 set. (AdnKronos Salute) - E' stato firmato il 2 settembre un protocollo di intesa per costruire un centro di pronto soccorso nella città palestinese di Tira (Israele). L'accordo, stipulato tra l'Associazione dei medici di origine straniera in Italia (Amsi), la Comunità del mondo arabo in Italia (Comai), il movimento 'Uniti per unire', l'ong 'Emergenza sorrisi' e Mamun Haj Lehia, il sindaco della città, prevede anche la collaborazione in settori come la sanità, l'istruzione e lo sport.
Sono stati effettuati numerosi sopralluoghi da Foad Aodi, Focal Point in Italia per l'integrazione per l'agenzia Onu Unaoc, presidente di Amsi, Co-mai e 'Uniti per unire', e Ahmed Iraqi, il delegato in loco Amsi. Tra questi, la visita all'ospedale di Nablus in Cisgiordania, al centro sanitario di 'Al Rahma' e all'omonima ong diretta da Abdel al Salam Khaiskia, all'istituto 'Randa' per malati con ritardi mentali diretto da Nabil Kabha, e quella alla sede dei servizi di pronto soccorso del 101 - equivalente all'italiano 118 - nella regione di Petah Tikva, dove lavorano in sinergia professionisti cristiani, musulmani e ebrei. Le associazioni e l'ong, in collaborazione con la Caritas nazionale a Gerusalemme, invieranno medici e volontari per curare i pazienti in Cisgiordania, in base all'accordo con il direttore Raed Abusahlia.
Le attività sostenute da Amsi, Comai e 'Uniti per unire' trovano il consenso del sottosegretario di Stato al Consiglio dei ministri con delega agli affari europei Sandro Gozi, che ne sarà promotore in Italia e in Europa. Nell'attesa che il progetto si realizzi, Aodi in una nota si dice "fiducioso nella proficua collaborazione con il ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni" e ribadisce come la vera cooperazione internazionale rappresenti "lo strumento più efficace per contrastare la guerra tra le religioni".