Roma, 1 set. (AdnKronos Salute) - "Stupita e amareggiata" per la pioggia di critiche che si è abbattuta sul Fertility day, Beatrice Lorenzin è pronta a correggere la campagna di comunicazione del ministero della Salute ma non a fare marcia indietro. "Perché - domanda in un'intervista a 'la Stampa' - si possono fare campagne sul diabete o sul cancro, e sulla fertilità no?".
"In Italia - prosegue Lorenzin - c’è un allarme demografico: se si continua così, si rischia la crescita zero nel 2050. E so che sul tema della natalità influiscono politiche del lavoro, fiscali, sociali. Ma io sono il ministro della Salute e mi occupo dell’aspetto sanitario". E sotto questo aspetto, al contrario di ciò che pensa lo scrittore Roberto Saviano, la campagna non offensiva. "Ma perché? Si affronta il tema della salute riproduttiva, si fa prevenzione e si propongono percorsi terapeutici per chi ne ha bisogno. A chi polemizza dicendo che dovremmo occuparci di rendere accessibile la procreazione per le coppie sterili, faccio presente che ho inserito la fecondazione assistita tra i servizi gratuiti, così come gli screening".
"È un anno che lavoriamo a questa iniziativa e c’è stata grande condivisione. Ormai le polemiche montano con un tweet: invito invece a entrare nel merito di un problema sanitario molto sentito". "Quando ho visto le cartoline - osserva ancora la ministra della Salute - a me non hanno fatto una cattiva impressione. Se non funzionano, abbiamo ancora il tempo di cambiarle. Ma almeno, rispetto alle solite campagne ministeriali che nessuno ricorda, hanno avuto il merito di accendere l’attenzione sul tema".