Roma, 5 ott. (AdnKronos Salute) - I viaggi delle speranza dei migranti che scappano dai conflitti nel loro paese d'orgine e le notizie del loro arrivo sulle coste italiane in condizioni molto precarie "sono quelle che più hanno colpito gli italiani, con il 52% degli intervistati che si sente minacciati da questa nuova ondata. Sono diverse le ragioni per cui la presenza dei migranti è percepita come un rischio, tra queste spiccano i 'timori per la salute'. In particolare per la scabbia, seguita da malaria e tubercolosi". E' quanto emerge dall'indagine realizzata dall’osservatorio socio-politico Lorien Consulting, che ha analizzato come questo tema è stato discusso sui social media tra giugno e agosto 2015.
Ad alimentare - secondo la ricerca - i timori verso i rischi per la salute portati dai migranti sono alcuni esponenti politici e giornalisti con i loro post sui social network o nei loro interventi.
Blogmeter ha deciso di indagare come, sui social media, le persone parlano di questo tema: 'Quali sono i rischi percepiti? Chi guida il dibattito? Quali sono le emozioni che emergono dalle conversazioni?'. I risultati di questa analisi sono stati presentati nel corso del seminario 'Notizie sulla salute a forte impatto emotivo', tenutosi per l’Ordine dei giornalisti della Lombardia.
Dalle discussioni in rete "emerge che il tema della salute, in relazione ai migranti, è discusso prevalentemente in base ai rischi di contagio, piuttosto che alle effettive condizioni sanitarie o all’accesso alle cure dei migranti stessi. In particolare - precisa l'indagine - la patologia più citata, con oltre il 60% dei messaggi, è la scabbia, ritenuta una malattia esotica nonostante il parassita sia presente a tutte le latitudini, seguita dalla malaria e dalla tubercolosi".
Tra gli eventi che hanno portato a generare questa sensazione di 'pericolo di contagio' - ricorda il report - c’è stata l’identificazione di alcuni casi di scabbia e malaria alla Stazione Centrale di Milano, dove si era creato un centro di accoglienza provvisorio: evento ripreso dai siti di news e da alcuni esponenti politici che sui propri profili social ne hanno parlato in toni indignati, generando numerosi commenti.
Per riuscire a capire meglio quale sia l’atteggiamento prevalente nei confronti del tema, le conversazioni sono state analizzate dal motore semantico di Blogmeter, configurato per identificare le emozioni riconosciute come primarie dalla letteratura psicologica, ovvero: amore, gioia, stupore, tristezza, paura, disgusto, rabbia.
"Su Facebook prevalgono le emozioni negative - osserva Blogmeter - dove i toni urlati della propaganda politica influenzano fortemente gli utenti, si rilevano prevalentemente emozioni di disgusto - per le condizioni igieniche delle aree in cui si concentrano maggiormente i migranti e in generale per la situazione ritenuta fuori controllo - e rabbia, da un lato contro la gestione della situazione di emergenza da parte dei politici che non attuano politiche di controllo e dall’altro contro la disinformazione orientata a influenzare le opinioni".
"La rabbia viene anche espressa contro l’ipocrisia, sia di chi si professa cristiano e poi non vuole accogliere chi si trova in una situazione di bisogno, sia di chi invece si schiera a difesa dei migranti minimizzando i problemi di ordine pubblico e i timori dei cittadini - analizzano gli esperti di Blogmeter - Nei portali di news prevale invece un tono più obiettivo, a cui spesso seguono commenti con un tono di tristezza per le vicende vissute e il destino dei migranti. Twitter invece vede prevalere la paura, in quanto si condividono le notizie relative ai casi di scabbia e si parla maggiormente dei rischi per la salute, pur con esponenti del terzo settore attivi sul campo che ricordano che la malaria non è contagiosa".